Che poi la sfida di stasera gira anche un pochino lì, sull’aspetto psicologico. Con Di Francesco impegnato in ogni angolo a dispensare segnali positivi ai suoi e Valverde, invece, costretto a sgonfiare l’eccessivo ottimismo che si respira a Barcellona. (...) «Siamo qui con grande umiltà, ma per fare qualcosa di straordinario – dice DiFra –. Ci siamo conquistati questa chance e ne siamo orgogliosi, ma ora vogliamo continuare a sognare. Per riuscirci, però, dovremo essere bravi a concedere poche occasioni». Già. Facile a dirsi, poi però c’è il campo: «Loro hanno grande qualità nel palleggio e precisione nel fare gol. E’ una squadra che ti costringe ad abbassarti, dovremo essere bravi a fargli fare per 7’ quello che di solito fanno per 10. E’ chiaro, poi, che difendendosi solo e portandoli quasi sempre vicino alla nostra area avrebbero più possibilità di fare gol. Dovremo essere propositivi, sperando di fargli male. Anche se loro, nonostante un atteggiamento sempre molto alto, in casa in Champions hanno preso solo un gol. Ma se saremo bravi ad uscire dalla prima linea di pressione possiamo creargli dei pericoli. Il Barcellona lotta su ogni pallone, accetta l’uno contro uno a tutto campo. E’ una sfida che dovremo ad accettare, ma provando a vincere molti duelli».
Ed allora sarà fondamentale quel che succederà in mezzo al campo, dove proprio i duelli saranno infiniti. «Non penso che il Barcellona si possa far condizionare dal nostro atteggiamento. Vedendo la partita con il Siviglia verrebbe da pensare di giocare 4-2-3-1. Ma in quella partita fino al 60’ mancava Messi e poi io non sono abituato a improvvisare. Cambiando darei un segnale di debolezza alla mia squadra, mentre noi dobbiamo avere sempre una nostra identità. Nainggolan? Sarà in campo al 50%, valuteremo…». (...)
(gasport)