IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Passano 72 ore e la Roma è di nuovo all’Olimpico. E non ha scelta: deve sfruttare anche il 2° match casalingo di fila per non staccarsi dal gruppo di testa che, al momento, prevede 4 squadre. La zona Champions, a 4 punti, non è poi nemmeno troppo lontana, considerando che le rivali hanno giocato una partita in più. Stasera, sempre alle 20,45, i giallorossi ospitano però il Bologna che, nonostante i 2 ko consecutivi, è sicuramente più pericoloso del Crotone. L’asticella, dunque, si alza e di conseguenza la notte è da affrontare meglio di come è stata vissuta quella di mercoledì. Con più convinzione e soprattutto più ritmo.
QUESTIONE DI FAMIGLIA – Di Francesco, prima del Crotone, è stato come sempre diretto. «Voglio sei punti nelle prossime due partite». Ma non ha dato niente per scontato. Anzi li ha definiti «impegni difficili», a prescindere dalla posizione in classifica degli avversari. Con i primi 3 punti già in cassaforte, adesso punta al bis. Ma, nella circostanza, sarà chiamato a fare quello che finora non gli è mai riuscito da quando è allenatore: battere suo figlio Federico che, 23 anni e tifoso giallorosso, si ritroverà davanti per la terza volta in poco più di un anno. Proprio nel 2017, il 13 marzo a Reggio Emilia, fece cadere papà Di Francesco. L’attaccante del Bologna, solo pochi minuti nella gara d’andata al Dall’Ara, partì titolare al Mapei stadium e fu decisivo nell’azione che certificò la sconfitta casalinga del Sassuolo, allenato dal padre. A segnare, al 13° della ripresa, l’ex romanista Destro su assist di Dzemaili, liberato in area da Di Francesco junior. Eusebio scherza sulla telefonata che, alla vigilia, non manca mai. La conversazione è sempre divertente. Federico fa pretattica: «Mio figlio mi fa ridere: quando gli chiedo se gioca, mi racconta che hanno provato sei o sette moduli. E mi dice che non ha capito se lui scenderà in campo. E’, comunque, emozionante per me doverlo affrontare. Così come è strano parlare di lui ai miei calciatori e non chiamarlo Federico ma Di Francesco. Mi inorgoglisce e mi fa piacere vederlo giocare. Sono felice di quello che sta facendo e penso che possa fare ancora meglio, magari però dalla prossima partita».
NUOVA ROTAZIONE EXTRALARGE – Il match contro il Bologna sarà il 3° in 6 giorni e, mai come stasera, il turnover diventa necessario. A confermarlo è lo stesso Di Francesco che, spiegando di dover guardare pure alla partita contro il Chelsea (martedì sera all’Olimpico), si prepara a cambiare, come è già successo mercoledì contro il Bologna, nuovamente 6 giocatori: entrano Florenzi da terzino, i tre centrocampisti Pellegrini, De Rossi e Strootman, più gli attaccanti Defrel ed El Shaarawy. Il ballottaggio, pensate un po’, è tra Dzeko e Under. Se gioca il centravanti, a destra si sposta Defrel. Che, però, può partire anche da prima punta e quindi dar spazio a Under sulla fascia, con Dzeko a riposo. Resterebbe fuori, per rientrare in Champions, pure Nainggolan. E con lui Peres, Gonalons e Perotti. Non è da escludere che possa avere una chance in corsa Schick,provato da centravanti (con i titolari) nella rifinitura. La Roma, nonostante abbia appena perso Karsdorp e sia ancora in attesa del recupero di Manolas ed Emerson, ha meno assenti del Bologna: Donadoni presenta nella capitale senza Mirante, l’ex Torosidis, Mbaye, Taider e Palacio.