LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - E' durato un paio d’ore il terzo intervento in meno di due anni al ginocchio sinistro di Kevin Strootman. E questa volta a operarlo è stato il professor Mariani, lo stesso che rimise in piedi Totti dopo il tremendo infortunio alla caviglia del 2006. Un dramma sportivo e personale senza fine, per l’olandese, che ha ormai da tempo trasformato la sua villa a Nuova Palocco in un mini centro riabilitativo. Da quando è arrivato alla Roma è riuscito infatti a giocare con continuità solamente i primi sei mesi, cadendo poi nel marzo del 2014 in un baratro la cui fine spera ora di veder segnata con la decisione di finire sotto i ferri per la terza volta in 18 mesi.
«Abbiamo fatto una revisione del precedente intervento, ricostruendo il crociato sinistro, a partire da un frammento del tendine rotuleo del ginocchio destro», la spiegazione di Mariani. Un’operazione riparatoria rispetto a quanto di sbagliato si era fatto nei due precedenti interventi effettuati in Olanda (l’ultimo nel marzo scorso), con una certezza: «Tornerà a giocare, è una promessa che faccio da chirurgo. Due giorni fa il ragazzo era scoraggiato e depresso, oggi era sereno. Sono soddisfatto di come è andato l’intervento, ma per dire che sia effettivamente riuscito, dovremo aspettare due mesi». Villa Stuart è stata consigliata a Strootman anche da Totti, che da sempre si affida allo staff di Mariani per risolvere i suoi problemi fisici. Ed è proprio il numero dieci ad essere vicino al centrocampista. «Kevin, siamo tutti con te! I campioni come te sono veri gladiatori, non mollano mai. Ti aspettiamo amico mio. Per noi tu sei la Roma, nell’animo e nel core». Non è da meno Garcia, che si è fatto immortalare con tanto di maglia della Roma addosso e di pollice alzato, davanti ad una lavatrice, l’elettrodomestico che utilizzò come metafora per spiegare le caratteristiche del centrocampista.
La società giallorossa è corsa ai ripari prendendo un altro centrocampista. Ed è il francese Vainqueur, arrivato per 3milioni, di livello inferiore rispetto al talento olandese, e per il quale bisognerà aspettare prima di dare un giudizio. D’altra parte il mercato romanista si è mosso sulla linea di un equilibrio da seguire per pareggiare il bilancio, e la missione è praticamente riuscita: il passivo finale è di 7,75 milioni di euro, per un totale di spesa effettuata di 79.5 milioni, con entrate per 71.75 (cifre che tengono conto solo dei prestiti onerosi, i riscatti saranno messi a bilancio tra un anno). Quasi pari, con il vero colpaccio di Sabatini legato a Dzeko (4 milioni il prestito) e a Salah (5 prestito), mentre la cessione eccellente, sempre in prestito, è alla fine quella di Ljajic, dato all’Inter per 2 milioni (prestito). I colpi in uscita, che sistemano il bilancio praticamente da soli, sono quelli di Romagnoli e Bertolacci, al Milan per 25 e 20 milioni.