LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Stretto tra il desiderio di tutelare quei tifosi che con gli striscioni esposti durante Roma - Napoli non c'entrano niente, e la tentazione di rendere ancora più forte il suo messaggio agli ultras non intervenendo, James Pallotta sta valutando se proporre ricorso avverso la squalifica per un turno della curva sud. In realtà gli avvocati del club giallorosso fin dalle prime ore della decisione presa da Tosel stanno studiando le carte per presentarsi in sede di corte d'appello, nel tentativo di far togliere la squalifica. Ci sono ancora alcuni giorni per valutare e la fretta, in questo senso, rischierebbe d'esser cattiva consigliera.
Intanto i tifosi, tra web e radio, si dividono sulle dichiarazioni di Pallotta, così dure nei confronti degli autori dello striscione della discordia. Si passa da chi attacca Tosel reo di "far sempre giurisprudenza con i tifosi della Roma, quando quello striscione non contiene un reato", a chi accusa il presidente di "Essersi permesso di etichettare i tifosi, come accaduto già in passato, facendo la morale quando invece dovrebbe tutelarci". C'è poi, rovescio della medaglia. "Dai James, falli smettere tutti" l'incitamento su Twitter. "E' il primo presidente ad avere il coraggio di andare contro gli ultras", la sintesi del pensiero di molti, a sottolineare un punto di rottura con la curva sud dal quale sarà difficile tornare indietro.
A prescindere da ragioni, prese di posizione o discussioni interne varie, i sostenitori giallorossi sono stanchi di non poter andare allo stadio per situazioni incontrollabili e chiedono che venga fatto il ricorso. Su questo c'è unità. Da tempo per questi casi le associazioni dei tifosi provano a studiare una class action, senza poi mai, però, darle un seguito. In attesa dell'eventuale ricorso romanista, Garcia prepara intanto la sua squadra per la gara col Torino. Recupera Totti e su di lui il mister sta studiando l'attacco da schierare.