CORSERA (M. BARDESONO) - Il derby della Mole si tinge di giallo. Tra versioni prima confermate e poi smentite da inquirenti e investigatori, restano ancora dubbi su chi sia il vero responsabile del lancio della bomba carta esplosa nella curva Primavera dello stadio Olimpico. L’ultima e più accreditata ipotesi accusa il settore bianconero: «Da lì qualcuno l’ha scaraventata per colpire i supporter granata». Gli undici feriti torinisti (nove portati in ospedale, più due che avrebbero rifiutato il ricovero), non sarebbero stati vittime del «fuoco amico», come in un primo momento, ieri, era stato sostenuto da ambienti giudiziari. «L’ordigno è stato scagliato dagli juventini — confermano alla Digos — e lo si vede nitidamente in un video che abbiamo acquisito» e consegnato al sostituto procuratore Andrea Padalino, titolare dell’inchiesta.
Troverebbe riscontro, dunque, la versione che era stata ipotizzata subito dopo lo scoppio e smentita quella che ieri mattina si riteneva fosse la più probabile e cioè che «la bomba carta fosse esplosa tra le mani di chi la stava confezionando». Le indagini proseguono e cresce il numero degli ultrà identificati: sei in manette e nove denunciati a piede libero; a tutti sarà proposto il provvedimento di Daspo. Tra gli arrestati, ci sono anche due juventini che già erano stati colpiti in passato dal divieto (uno per due volte) di avvicinarsi agli stadi durante le partite.
Dopo la Sampdoria, la Juventus, si legge nel rapporto dell’Osservatorio nazionale sugli avvenimenti sportivi, è la tifoseria più colpita da Daspo: lo scorso campionato sono stati 106, solo 39 per i granata. Infine è stata elevata una multa a uno steward per «aver favorito l’ingresso irregolare nell’impianto di un tifoso della Juventus» che non aveva il biglietto. E mentre il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha deciso che per il momento non adotterà nessun provvedimento (anche se in un primo momento, quando sembrava fosse chiaro che la bomba carta provenisse dal settore juventino, si parlava di due turni di chiusura per la curva bianconera), rinviando alla procura federale un supplemento di indagine, sul tema dei controlli è intervenuto il questore di Torino Salvatore Longo: «È chiaro — ha detto — che il lavoro di filtro agli ingressi dell’Olimpico non è stato fatto su tutte le persone. Sicuramente il fatto di avere raddoppiato i servizi di steward e di forze di polizia fa comprendere che non è stato sottovalutato nulla, tant’è vero che gli scontri che si stavano verificando ben prima dell’incontro sono stati smorzati proprio dall’intervento della polizia. Ci sono stati arresti prima, così come ci sono stati arresti dopo l’esplosione della bomba carta. Ora stiamo cercando di vedere e rivedere tutti i filmati per individuare altri facinorosi».
Sarebbero già pronti numerosi provvedimenti cautelari, alcuni dei quali potrebbero essere eseguiti già oggi. Arresti, obblighi di dimora e di firma, riferiti agli scontri prima della partita in piazza Gabriele Gorizia, all’assalto del pullman bianconero, allo scoppio della bomba carta e al danneggiamento di alcune automobili. Provvedimenti tardivi, secondo il Codacons che ieri ha annunciato un esposto in procura «contro il ministro dell’Interno Angelino Alfano, prefettura e questura di Torino. Vogliamo sapere — conclude l’associazione — cosa sia stato fatto a per garantire la sicurezza pubblica e se vi siano state omissioni o carenze».