IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La Roma non può più aspettare che passi la nottata. La gara in trasferta contro il Cesena penultimo, 29 punti in meno in classifica, va dunque sfruttata per dar forza al secondo posto che non è più posizione inattaccabile. Anche perché, in campionato, la vittoria manca dall'8 febbraio, al Sant'Elia contro il Cagliari. Nelle successive 5 partite solo 4 punti. La Lazio terza, con l'en plein di 5 su 5, ne ha recuperati 11 e ora è a meno 1. Il successo all'Orogel stadium serve proprio per non subire il sorpasso dalla prima inseguitrice. Che non è una qualsiasi.
PERCORSO OBBLIGATO - Garcia ha un vantaggio rispetto ai colleghi delle altre squadre di vertice: solo lui non ha più impegni durante la settimana. Da dedicare al lavoro tattico e fisico, come non è mai accaduto negli ultimi mesi proprio per le partite ravvicinate. Fondamentale è ripartire, al più presto. Perché il secondo posto è rimasto l'ultimo e unico obiettivo della stagione che, a vedere i risultati da dicembre a oggi, sta prendendo proprio una brutta piega. Fuori dalla Champions, dalla Coppa Italia, dalla corsa scudetto e dall'Europa League. Fuori, cosa mai vista, anche i tifosi dalla Sud. Loro per scelta. Per protestare contro lo scadente rendimento della Roma che ha 11 match per salvare l'annata. Arrivare dietro alla Juve, ormai lontanissima con i 14 punti di vantaggio, significa avere almeno certezze per il futuro, tenendo presente che la squadra andrà ripensata, con l'ennesima rivoluzione dell'organico che si sta dimostrando incompleto e modesto. L'ultima Champions ha garantito al club di Pallotta introiti per 49,2 milioni e, a quanto pare, la prossima ne porterebbe ancora di più nelle casse giallorosse.
GRUPPO IMPAURITO - Più che i guerrieri chiamati in causa da Garcia, qui a Cesenatico sono arrivati, ieri all'ora di pranzo, giocatori spaventati. Basta vederli in faccia, soprattutto i più giovani, molti dei quali stranieri. La contestazione di giovedì sera, dopo il crollo contro la Fiorentina all'Olimpico, ha lasciato il segno. Davanti al Grand Hotel sulla riviera di Levante una trentina di tifosi ha accolto la Roma. Nessun insulto, solo qualche indicazione. «Ora basta, datevi una mossa: dovete vincere». Garcia li ha portati in anticipo in ritiro, prima a Trigoria e da ieri mattina a Cesenatico, per non far vivere loro la città, dove la tifoseria contesta la striscia negativa di risultati e prestazioni. Meglio essere insieme, a ritrovare la compattezza. E a confrontarsi. Tra loro e magari con lo staff tecnico. Per uscire subito dal tunnel.
FORFEIT INASPETTATO - Totti ieri mattina si è arreso davanti a Garcia. Ancora per il fastidio muscolare ai flessori della coscia sinistra. Il francese lo avrebbe voluto qui, ma il capitano, dopo aver rinunciato all'allenamento di venerdì pomeriggio, già la sera prima della partenza aveva chiarito al medico di sentire sempre dolore alla coscia. A quanto pare il problema era venuto di nuovo fuori mercoledì, alla vigilia della gara di Europa League contro la Fiorentina. Anche per questo il tecnico lo aveva fatto accomodare in panchina. Per non rischiarlo. La curiosità della giornata è stata proprio la presenza di Totti nella lista dei convocati, inizialmente 23, sul sito internet del club giallorosso. Ovviamente dopo qualche minuto Totti non era più nell'elenco. Dove, per la prima volta per una partita di campionato, compare Ibarbo. All'ora del tè si è presentato anche Doumbia. In tempo per partecipare all'allenamento. I tre rinforzi del mercato di gennaio (c'è pure Spolli tra i 22) andranno in panchina. Senza gli squalificati Keita e Pjanic, Florenzi avrà spazio a centrocampo con Nainggolan e De Rossi. Partirebbe nel tridente solo se Ljajic, ancora sofferente al piede, non ce la facesse. Neanche Yanga Mbiwa sta bene, pronto Astori. E Cole sembra in vantaggio su Holebas. Solo differenziato per Verde che è in ballottaggio. La Roma ha smentito di aver contattato Spalletti, negando l'incontro tra il presidente Pallotta e l'ex tecnico giallorosso.