IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Squadra che vince non si cambia. O se lo si fa, si cambia il meno possibile. E così Garcia è orientato a confermare per nove undicesimi la squadra che giovedì ha superato il Feyenoord. Le novità sono rappresentate dal rientro di De Sanctis e da quello di Nainggolan. Se in porta sarà Skorupski a lasciare il posto all’abruzzese, in mediana è ballottaggio tra Keita (che ha preso una botta: convocato ma in dubbio) e Pjanic. Il turnover potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore dell’esclusione del bosniaco (all’Olimpico con gli olandesi è rimasto fuori Keita, a Verona De Rossi e a Rotterdam Nainggolan) ma proprio giovedì l’ex Lione è sembrato in grande crescita. Appare difficile credere che Garcia possa privarsene in una gara che deve vincere a tutti i costi.
QUESTIONE DI MODULO Con il maliano inizialmente in panchina, probabile ritorno al 4-3-3 (considerando che per trasformarlo in 4-2-3-1 basterebbe alzare in corsa il raggio d’azione di Pjanic). Ieri sera la Roma ha dormito nell’hotel Hilton Cavalieri come accade spesso per le gare europee. Con il gruppo non c'è Doumbia. Confermato da Garcia il forfait dell’ivoriano (lombalgia) che a meno di sorprese rimarrà fuori anche con il Chievo. Considerando che Ibarbo non sarà a disposizione prima di un paio di settimane, il tecnico è costretto soprattutto in attacco a ruotare gli stessi uomini. Iturbe ha un’ora nelle gambe ma è probabile che parta dalla panchina: confermato il trio (Gervinho-Totti-Ljajic) che bene ha fatto in Europa League. In difesa Astori chiede spazio ma Manolas e Yanga Mbiwa sono in leggero vantaggio. Florenzi è pronto ma fiducia a Torosidis. Ieri Pallotta, accompagnato dal presidente Malagò, ha visitato il centro di preparazione olimpica Giulio Onesti, sede dove la Roma ha la nuova scuola calcio.