GASPORT (A. PUGLIESE) - Alla fine l’ha spuntata Salah: è lui il colpo che la Roma regala a Garcia per cercare di ridare fiato ai motori e riprendere la rincorsa alla Juve. Il Chelsea ieri sera ha di fatto accettato l’offerta di Walter Sabatini: 500mila euro per il prestito fino a giugno, poi il diritto (e non l’obbligo) di riscatto a 17 milioni, più uno in caso di qualificazione alla Champions. Al giocatore dovrebbero andare 2,2 milioni a stagione (più bonus), per un contratto lungo, fino al 2019.
LA TRATTATIVA L’intermediario della Roma era a Londra da due giorni e dopo aver provato a chiudere la trattativa già giovedì, è riuscito a strappare l’ok del Chelsea ieri sera. Nonostante le frasi di Mourinho di qualche ora prima, alla vigilia della gara di FA Cup con il Bradford («Salah è convocato: è una pedina importante, non vogliamo farlo partire. Anche se non posso dire con certezza che resti con noi») e nonostante i Blues fossero sembrati inflessibili — il giorno prima — su due cose: l’entità del prestito oneroso (1,5 milioni di euro la richiesta inglese) e l’obbligo di riscatto. Evidentemente, il Chelsea sperava davvero di liberarsi di Salah, tenuto spesso in naftalina da Mourinho. E la Roma ha lavorato proprio su questo, sulla mancanza di fiducia del club di Mourinho per il «Messi d’Egitto», pagato appena un anno fa 11 milioni di sterline (al cambio circa 15 milioni di euro). Tra l’altro, a sbloccare l’operazione è stato proprio il parere finale di Mourinho, che in extremis avrebbe dato l’okay al diritto di riscatto. Il tecnico portoghese, infatti, crede ancora che Salah possa essere un giocatore da top club e con questa formula, spera di tenere aperta l’ultima porta sul suo futuro.
ANTISIONISTA Salah dovrebbe sbarcare all’inizio della prossima settimana, subito dopo Fiorentina-Roma. Nel frattempo, nella Capitale le polemiche sull’acquisto dell’esterno offensivo egiziano si sono in parte raffreddate, dopo che la comunità ebraica romana si era indignata per alcuni comportamenti antisemiti: nell’estate 2013 Salah rifiutò di stringere la mano ai giocatori del Maccabi Tel Aviv, dopo la gara su twitter scrisse: «La bandiera sionista non deve sventolare in Champions». Ieri, invece, la comunità ebraica ha chiarito: «Non intendiamo interferire nelle scelte della Roma, siamo certi che il comportamento sarà ispirato agli alti valori sportivi e morali del club».
LE ALTERNATIVE Sabatini alla fine si è convinto a chiudere per Salah quando ha capito che era impossibile arrivare a Konoplyanka (Dnipro), almeno per ora. Ma sul taccuino del d.s. giallorosso c’era anche un altro esterno ucraino, Yarmolenko, 25enne della Dinamo Kiev (oltre a Luiz Adriano, ma solo nel caso in cui si riesca a piazzare Destro). I due restano due nomi sottolineati con la matita rossa da Sabatini, che probabilmente cercherà l’assalto per giugno, soprattutto nel caso in cui Salah non dovesse convincere, tornando alla base (caso in cui il Chelsea restituirà alla Roma i 500 mila euro iniziali). Altro nome che era girato a Trigoria era poi quello di Kalou, caldeggiato da Garcia, che lo ha avuto con sé a Lilla. L’attaccante ivoriano aveva un vantaggio (non sta andando bene all’Hertha Berlino, si poteva prendere con 4-5 milioni) e uno svantaggio: è anche lui alla Coppa d’Africa. E allora molto meglio Salah, il Messi d’Egitto, considerando che al Cairo alla Coppa ci penseranno tra due anni.