GASPORT (L. CALAMAI) - Può riacquistarlo pagando quindici milioni al Sassuolo. Tanti soldi ma Simone Zaza li vale tutti. Il bomber caro anche al cittì Antonio Conte ieri ha ricordato ai dirigenti della Juve che lui accanto a Tevez ci starebbe benissimo. Lo ha fatto realizzando una doppietta che ha impedito alla Roma di avvicinare in classifica i rivali di sempre. Il 2-2 dell’Olimpico permette infatti alla squadra di Allegri di conservare tre punti di vantaggio archiviando nel migliore dei modi un turno di campionato che poteva essere ad alto rischio.
BRAVO DI FRANCESCO Zaza piazza il micidiale uno-due nei primi diciotto minuti di gara. Rompe il ghiaccio con un gol che è figlio della sua storia, un cocktail di cuore e grinta, andando a ribattere in rete un maldestro rinvio del portiere De Sanctis e fa il bis infilandosi in mezzo alla difesa giallorossa e chiudendo un micidiale contropiede con un siluro di destro. Il Sassuolo conferma di essere una delle realtà più intriganti del torneo con talenti in ogni angolo del campo. L’ottavo risultato utile consente alla formazione emiliana di navigare in zona Europa. Con tanti giovani da monitorare con attenzione.
GARCIA ESAGERA E la Roma? La partenza in salita è figlia dell’abilità di Zaza ma anche di alcune scelte sbagliate di Garcia. È vero che la sfida di Champions con il City è un passaggio importante della stagione. E che con gli inglesi sarà una battaglia. Ma lui esagera con il turnover sbagliando tre mosse: promuovere titolare per la prima volta in questa stagione uno Strootman ancora in evidente ritardo di condizione; rinunciare a Totti che da falso nove riesce ad alzare il livello di tutto il reparto offensivo e dare fiducia a un De Rossi frastornato dall’inchiesta di Mafia-Capitale. Così, dopo lo 0-2 iniziale, la Roma cambia modulo (4-3-1-2) ma fatica a reagire perché non trova i soliti punti di riferimento. Nel primo tempo l’unico a salvarsi è Holebas che prima colpisce la traversa con una bella conclusione in corsa poi, nel finale, toglie dai piedi di Berardi il pallone che poteva trasformarsi nel colpo del kappaò. Garcia sbaglia anche a non intervenire con il bisturi nell’intervallo. Il ritardo nei cambi lascia in confusione il centrocampo. E al 5’ De Rossi, ancora una volta in ritardo, si becca il secondo giallo per un fallo su Berardi.
FINALMENTE... Nel momento più nero, sotto di due gol e in 10 uomini, il tecnico giallorosso rimette a posto un mosaico impazzito inserendo in mezzo al campo Nainggolan e Gervinho. 4-2-3-1 e riecco d’incanto la Roma migliore. Con Gervinho capace di mettere in crisi da solo tutto il pacchetto difensivo del Sassuolo e con Nainggolan in grado di far guadagnare preziosi metri alla squadra. Roma vera. Con tante idee e tanto cuore. E, anche, con una buona dose di fortuna. I gol del pareggio nascono da discutibili decisioni arbitrali. Non sembra da rigore il fallo di mano di Vrsaljko (33’). La palla prima colpisce la coscia del difensore. L’arbitro Irrati la pensa diversa mente e Ljajic trasforma. E Florenzi potrebbe essere in fuorigioco quando riceve palla e consegna ancora a Ljajic l’assist per il 2-2. Errori che pesano. Ma, alla fine, il pareggio ci può stare.
ORA LA CHAMPIONS E il talento serbo conferma, una volta di più, di essere ormai una delle stelle del campionato. Un’arma preziosa anche per la prossima sfida di Champions League. Contro il City tornerà la Roma migliore e nell’undici di partenza ci saranno ben cinque giocatori diversi rispetto alla gara contro il Sassuolo. La verità è che è molto complicato per le nostre squadre portare avanti il doppio binario Coppa-scudetto. Di Totti ce n’è uno. Ma anche Gervinho e Nainggolan in questo momento non hanno alternative di pari livello. Il campionato per una volta è passato in secondo piano. È stato così venerdì sera anche per la Juve. La Champions è ora. Vietato sbagliare. Per lo scudetto il braccio di ferro continuerà fino a maggio.