IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - C’era una volta la Roma di Falcao, e in tutta la città sventolava la bandiera verde-oro del Brasile.C’è stata poi la Roma brasileira di Falcao e Cerezo, e in ogni angolo della capitale si ballava a ritmo di samba. E c’è stato anche un periodo in cui la Roma era la squadra più brasiliana d’Europa, insieme con il Porto. E il terzo scudetto, ricorderete, è arrivato grazie a Cafu, Aldair, A.C. Zago, Marcos Assunçao ed Emerson. Roma e Brasile, un binomio quasi indissolubile. Storico. Una tradizione consolidata, al punto che la Roma – nel solco tracciato dal Divino o da Toninho – era diventata la meta preferita, il sogno di molti calciatori brasiliani. Bravi o scarsi. Bolliti o in odore di gloria. Con il tempo all’Olimpico, dopo il 1980 – anno della riapertura delle frontiere – sono transitati Andrade, Renato Portaluppi, Fabio Junior, Cicinho e Adriano e pure Paulo Sergio, Juan e Marquinhos oltre agli scudettati del 2001. Nella passata stagione con Rudi Garcia ci sono stati otto brasiliani (Dodò, Castan, Toloi, Maicon, Marquinho, Taddei, Bertagnoli e Bastos), quest’anno ne sono rimasti solo due, Maicon e Castan. Un minimo storico. Un cambio di rotta anche culturale, se vogliamo. E fa un certo effetto vedere che sono più i rappresentanti della Grecia, tre, che quelli targati Rio de Janiero. Per carità, nulla contro Torosidis, Manolas e Holebas ma per chi per anni è andato allo stadio portandosi dietro il mito di Falcao o la maglietta di Aldair, oltre alla bandiera della Roma, il colpo è stato ed è difficile da digerire.
EUROPA DA 10 – È, quella attuale, una Roma realmente multietnica. A mercato chiuso, ci sono in rosa 28 giocatori e soltanto 8 sono italiani: Totti, De Rossi, Florenzi, Destro, De Sanctis, Astori, Balzaretti e Borriello. Alle spalle degli azzurri ci sono i tre greci, poi due argentini, Iturbe e Paredes, e due olandesi, Strootman e Emanuelson, oltre ai due brasiliani. Un rappresentante a testa per la Francia (Yanga-Mbiwa), la Serbia (Ljajic), il Mali (Keita), la Costa d’Avorio (Gervinho), la Bosnia (Pjanic), la Polonia (Skorupski), la Romania (Lobont), la Turchia (Uçan), il Paraguay (Sanabria), il Belgio (Nainggolan) e l’Inghilterra (Cole). In totale, sono rappresentati 16 Paesi, dieci del Vecchio Continente. La percentuale degli stranieri in Casa Roma è del 71,42%. Alta.
LA LISTA -È scaduto ieri notte il termine per la presentazione della Lista Uefa. Fino all’ultimo, Garcia ha voluto valutare bene la posizione di tutti i suoi giocatori, con l’esclusione di Emanuelson, Balzaretti, Sanabria e Lobont. Ci sono, invece, Strootman e Curci.