GASPORT (C. ZUCCHELLI) - C’è chi lascia la Roma e, senza dire niente a nessuno, va in curva Sud a tifare per gli ex compagni e chi, invece, preferisce mandare il proprio (sincero?) in bocca al lupo attraverso Twitter. Rodrigo Taddei ieri era nel cuore del tifo romanista: arrivato prima del fischio d’inizio, è rimasto fino all’ultimo minuto. Mehdi Benatia invece era sul divano a vedere la partita e twittava i suoi auguri a Pjanic e compagni: il primo è stato accolto da centinaia di cori, il secondo da centinaia di insulti virtuali. Il messaggio dei romanisti era apparso chiaro con uno striscione: «C’è chi raccoglie la sfida e chi si vende per 30 denari, avanti Roma verso traguardi stellari».
Felici sì ma... Se i traguardi saranno stellari si potrà vedere solo a fine stagione, intanto però la squadra è partita col piede giusto: 3 punti contro la Fiorentina, pubblico a trascinare i giocatori e viceversa. Lo ha detto Francesco Totti: «Buona la prima, ma la strada è ancora lunga» e lo ha ribadito Daniele De Rossi. Tra i più felici nella corsa sotto la curva, davanti ai microfoni ha provato a mantenere la calma: «Noi partiamo per dare fastidio alla Juve, che era e resta la più forte. Speriamo facciano meno punti. Poi non sottovaluto Inter, Milan e Lazio, che se la giocheranno fino alla fine. La prima partita dà indicazioni, ma non sono mai leggi scolpite nella pietra. Noi abbiamo fatto un’ottima ora, poi siamo calati ma è normale ad inizio stagione».
Doppio ruolo Passato dal centrocampo alla difesa davanti al c.t. Conte, De Rossi racconta di essere rimasto «piacevolmente sorpreso dal nostro incontro. Sono curioso ed entusiasta di iniziare questa nuova avventura in nazionale, ci potremo togliere delle soddisfazioni». Se le sono tolte, di sicuro, Astori, Keita, Manolas, Iturbe e Cole, i nuovi acquisti. «Siamo una squadra organizzata — ha aggiunto De Rossi — è facile inserirsi. Un gruppo così è meglio di una squadra con tanti fenomeni buttati là e questo facilita il compito per i nuovi».
Tutti allo stadio Non era in campo ma in tribuna il nuovo arrivo José Holebas. Con lui Strootman, sceso a salutare la squadra nello spogliatoio al fischio finale, Maicon, accompagnato dal procuratore e andato via prima del gol di Gervinho, e Castan, con moglie e figli. Tutti hanno sostenuto la squadra da tifosi, segno che il gruppo, nonostante le turbolenze estive legate al mercato, è ancora solido. Tutti sono stati invitati al matrimonio di Destro, ma in pochi andranno: Mattia non ha giocato, ma per lui, almeno fino a martedì, non c’è tempo per pensare al campo. Ad Ascoli è tutto pronto il matrimonio, arrivarci dopo che il presidente Pallotta lo ha tolto dal mercato e dopo che Conte lo ha convocato in Nazionale gli farà vivere il gran giorno senza pensieri. E con la speranza di dedicare alla moglie Ludovica i prossimi gol. ©