IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Olimpico, ore 20,45, c’è la Roma contro l’Atalanta. Con altri tre punti, la squadra di Rudi Garcia sarebbe ancora più vicina al traguardo del secondo posto. Anzi, in caso di successo e di vittoria domani della Lazio in casa del Napoli, il secondo posto sarebbe aritmetico: +15 (16 grazie alla differenza- reti) a cinque giornate dalla fine. Al di là di questi calcoli, Rudi non vuole arrendersi per quanto riguarda la vetta della classifica: «Sicuramente quando passano le giornate e lo scarto non cambia, tutto è a favore della squadra che sta davanti. Ma possono cambiare ancora tante cose», le sue parole. «Vorrei che il campionato non finisse mai. Non solo per raggiungere la Juve, ma anche perché ho piacere ad allenare questo gruppo fantastico di uomini. Non è il momento di fare un bilancio, abbiamo ancora tanta fame e non dobbiamo mollare questa voglia di vincere che anima la squadra dall'inizio della stagione. Ho un gruppo di uomini, chiunque entra in campo è fiducioso e dà il meglio. Si può sbagliare, certo, ma subito dopo l’errore si pensa a fare meglio nell’azione successiva, si fa il meglio per la squadra e si pensa positivo. È l’entusiasmo che mi aspetto, anche da parte dei tifosi: restano solo tre partite in casa, dobbiamo godere di ogni secondo, di ogni momento e sostenere questa squadra che lotta anche per un centimetro». Distinti sud e settore famiglia esauriti: attesi oltre 40 mila spettatori.
MODULO BALLERINO Tra squalifiche e infortuni, Garcia stasera non potrà contare su Destro («Saremo forti anche senza di lui. La squalifica? Aspettiamo il ricorso»), Pjanic, Florenzi, Balzaretti, Benatia e Strootman. Recuperato, anche se non al meglio, Totti; prima convocazione per Valmir Berisha, attaccante svedese classe 1996 arrivato a gennaio. Dubbi per quanto riguarda il modulo: se sarà 4-3-3, in attacco Gervinho, Totti e Ljajic (o Bastos); in caso di 4-2-3-1, fuori Taddei e dentro Bastos, con Ljajic trequartista. In difesa Toloi al posto di Benatia, Romagnoli in vantaggio su tutti per la corsia sinistra (ma occhio all’opzione Dodò). Roma maltrattata? «Non c'è niente contro la Roma. Posso solo dire che è triste che dopo Cagliari si è parlato di Destro solo per l'episodio con Astori e non dei suoi tre gol. Prandelli non lo chiama? Ognuno ha il suo modo di gestire la sua squadra. Lui è il ct dell'Italia e auguro agli azzurri di andare il più avanti possibile ai Mondiali, con più giocatori della Roma possibile », ancora virgolettato di Garcia. A proposito: nella Roma c’è un codice interno? «Ci sono cose nello spogliatoio che riguardano solo i giocatori e il sottoscritto. Anche se è difficile oggi tenere tutto nello spogliatoio, ci sono cose che si dicono solo lì. E delle regole ci sono, o in famiglia o in una squadra non si può vivere senza regole. I giocatori lo sanno bene, su tutti i punti ci sono regole da seguire. Dopo io gestisco le situazioni meno normali, quando accadono. Ma potete avere fiducia in me: io le gestisco queste cose».
FALLI E FAIR PLAY Una statistica: Roma 17esima per falli commessi, sesta per le espulsioni ma per le squalifiche è sul podio. «Vuol dire che abbiamo di più la palla degli altri e quindi ci risparmiamo di fare falli. Conosco i miei giocatori, nessuno di loro è cattivo, c’è sempre il fair play ma serve anche essere intelligenti. I falli tattici, come li definite voi, possono essere anche falli intelligenti. Sugli squalificati penso sia un fatto casuale, bisognerebbe vedere ogni caso individuale, ma per me non è importante: chi è squalificato fa spazio a un altro e così si può riposare. Per questo non ho mai fatto caso ai diffidati: meglio perderne uno dopo l’altro che tutti insieme, ma non mi preoccupo ».