CORSERA (G. PIACENTINI) - «Mi aspetto che il Sassuolo giochi come una squadra che vuole salvarsi, con i migliori giocatori: non è stato sempre così per chi ha affrontato la Juventus». Rudi Garcia non molla la presa, anzi. Il tecnico francese crede ancora allo scudetto, ma per sperare di raggiungere l’obiettivo sa che non basta che i suoi giocatori facciano il loro dovere battendo il Milan, c’è bisogno di qualcuno che faccia lo sgambetto alla Juventus. «Mi aspetto di non vedere a fine partita che il Sassuolo abbia lasciato i migliori in panchina o sentire un allenatore dire “Abbiamo perso 1-0, che bel risultato”. Solo questo».
Nelle sue parole, c’è la speranza che possa verificarsi un miracolo sportivo. «Dopo la vittoria di sabato a Firenze ho detto di lottare contro questo ambiente che diceva che il campionato è chiuso. Conte? Non è una sfida tra me e lui, ha vinto due scudetti consecutivi e forse vincerà il terzo. È un allenatore bravo». Il Milan è, insieme alla Roma, la squadra più in forma del campionato. «È la squadra italiana che è andata più avanti in Champions League, hanno giocatori forti e vengono da cinque vittorie consecutive. Sarà una gara tosta, ma siamo senza pressione e faremo di tutto per vincerla davanti a 50.000 tifosi: questo ci dà la voglia di fare ancora meglio».
L’altro argomento caldo è quello del suo futuro, e delle condizioni che avrebbe posto per rimanere in giallorosso. Anche in questo caso Garcia non torna indietro, e chiarisce che con la società non c’è contrasto. «Prima vediamo dove finiremo il campionato, poi parleremo con il presidente e con Sabatini per fare in modo di rendere più forte questa rosa; anche i giocatori vogliono essere competitivi. L’anno prossimo sarà molto più duro perché giocheremo due volte a settimana, forse in Champions saremo nella quarta urna e avremo tre squadre sulla carta più forti. Quest’anno era possibile andare avanti con questa rosa perché si giocava una volta a settimana, ma se l’anno prossimo succedesse di perdere giocatori come Destro, Totti, Gervinho e Strootman per tanti mesi, senza una rosa più ampia sarebbe molto difficile. Su questo parametro siamo d’accordo al cento per cento con la società».
C’è unità d’intenti anche con il d.g. Mauro Baldissoni, tornato dagli Stati Uniti dove ha avuto un meeting con Pallotta, che aveva ribadito la maggiore importanza della società rispetto all’allenatore. Garcia: «Tutto può cambiare, ma la Roma resta. Siamo orgogliosi di lavorare in questo club e faremo di tutto per farlo diventare grande in Europa». Una cura che andrebbe allargata all’intera serie A, il cui livello generale sembra essersi ulteriormente abbassato. «La priorità è costruire stadi nuovi. Poi, per far crescere il livello del calcio italiano, bisognerebbe seguire l’esempio di Napoli e Juventus che hanno preso Higuain e Tevez: è importante avere grandi campioni che vengono a giocare in Italia». Ma anche questo, in fondo, sembra un messaggio indirizzato al suo presidente.