LEGGO (F. BALZANI e P. BRUNI) - Vincere in coppa Italia per riaprire il campionato. Sembra strano, ma il gol di Gervinho martedì nella notte magica dell’Olimpico non ha solo aperto ai giallorossi le porte della semifinale. La Roma, come ha spiegato Totti a fine gara, a soli 16 giorni dal tremendo 0-3 incassato allo Stadium si è sentita all’altezza della Juve delle dodici (finora) vittorie consecutive e - seppur con avversari orfani per scelta di Conte di Buffon, Lichtsteiner, Tevez, Pogba e Llorente - capace di metterne in luce le debolezze di fronte a tutta Italia (9 milioni di audience su Rai 1). La banda-Garcia, insomma, ha fatto soprattutto un passo in avanti nel processo mentale di crescita al ruolo stabile di grande squadra. La domanda però adesso è una sola: riuscirà la Roma a raggiungere la Juventus lontana 8 punti? C’è chi pensa di sì come il doppio ex Di Livio: «La Roma si è avvicinata moltissimo alla Juve sia a livello tecnico che mentale.
Ora i bianconeri sanno che non possono più sbagliare, la Roma dovrà essere cinica come martedì sera». Dello stesso parere anche Dino Zoff che, a margine di un convegno all’Università Roma Tre dal tema “Gli highlander dello Sport”, si è detto convinto che «con questa vittoria la Roma la Roma si sentirà in grado di competere per il titolo e, quindi, il campionato è tutt’altro che chiuso ». E la Juve per Super- Dino potrebbe perdere punti già sabato contro la Lazio nel “suo” derby: «Scansarsi? Queste sono solo le esasperazioni di qualche tifoso. È una partita così importante che la Lazio penserà bene di fare il massimo». Ferrara, invece, chiude ogni possibilità: «Il discorso campionato non solo è chiuso, non è mai stato aperto. La Juve è troppo superiore». Non ditelo a De Rossi. «Aggancio alla Juve? Io ci credo, non sarà facile ma come vedete loro non sono imbattibili». Possibilista Totti: «Otto punti possono essere tanti oppure pochi...».
Ma tornando a De Rossi, può rivelarsi l’arma in più nella rincorsa ai campioni d’Italia. Con Nainggolan e Strootman ai suoi lati il centrocampista azzurro ha ritrovato la serenità dei tempi migliori diventando di nuovo leader di un reparto fatto di muscoli e cervello che può contare anche sulla classe di Pjanic. Anche in attacco le alternative non mancano e finora il turn over di Garcia non ha scontentato nessuno tanto che a Verona il tecnico schiererà Destro e Ljajic, fuori martedì. La vera forza della Roma anche in questo 2014 però resta la difesa: è dal 5 gennaio, 0-3 con la Juve, che De Sanctis fa lo spettatore non pagante. A rinforzare il reparto è arrivato anche Bastos che può permettere a Garcia di sperimentare un inedito 3-5-2