Caccia al 13

03/10/2013 alle 09:38.

GASPORT (M. CECCHINI) - Ci sono notti che si aspettano a lungo, ma non arrivano mai. Quando Francesco Totti era un bambino, con la cameretta tappezzata di sogni e di poster di Voeller, Falcao e Bruno Conti, vincere a San Siro era l’obiettivo di qualsiasi romanista che aveva voglia di interrompere l’egemonia del Nord. «Ma la storia a

Dall’alto in basso Stavolta, forse, ancora più del solito, visto che la Roma sbarca a San Siro da prima della classe, forte di una striscia di 6 vittorie consecutive. Rispetto a quel lontanissimo 1994, Francesco è diventato un leader più tranquillo, dall’alto delle 12 reti realizzate a Milano tra campionato e Coppa Italia (5 all’Inter e 7 al Milan). E a questo punto i numeri parlano chiaro: dopo l’Olimpico, è proprio San Siro lo stadio italiano in cui ha segnato di più. Quanto basta per essere profondamente ottimisti.

«Pensiero fisso» Istruzioni per l’uso: al netto dei desideri, la Roma ha la guardia alta. E lo sa bene. «Guardate che al momento non abbiamo vinto proprio niente ha detto il capitano giallorosso perché dobbiamo dimostrare ancora tutto. Fiducia sì, ma rilassatezza mai. Lo sappiamo benissimo che a Milano sarà dura, perché l’Inter farà di tutto per renderci la vita difficile. Quella allenata da Mazzarri è una squadra forte. Per questo i nerazzurri sono il nostro pensiero fisso».

Dubbio E a Trigoria il numero dieci lavora forte, anche perché in attacco è un po’ in dubbio per una robusta sciatalgia alla schiena. Ma l’onda giallorossa che sarà accompagnata forse da tremila tifosi è più forte delle paure. Perché stavolta, forse, la storia non ha più voglia di distrarsi.