GASPORT (M. CECCHINI) - Ci sono notti che si aspettano a lungo, ma non arrivano mai. Quando Francesco Totti era un bambino, con la cameretta tappezzata di sogni e di poster di Voeller, Falcao e Bruno Conti, vincere a San Siro era lobiettivo di qualsiasi romanista che aveva voglia di interrompere legemonia del Nord. «Ma la storia a
Dallalto in basso Stavolta, forse, ancora più del solito, visto che la Roma sbarca a San Siro da prima della classe, forte di una striscia di 6 vittorie consecutive. Rispetto a quel lontanissimo 1994, Francesco è diventato un leader più tranquillo, dallalto delle 12 reti realizzate a Milano tra campionato e Coppa Italia (5 allInter e 7 al Milan). E a questo punto i numeri parlano chiaro: dopo lOlimpico, è proprio San Siro lo stadio italiano in cui ha segnato di più. Quanto basta per essere profondamente ottimisti.
«Pensiero fisso» Istruzioni per luso: al netto dei desideri, la Roma ha la guardia alta. E Totti lo sa bene. «Guardate che al momento non abbiamo vinto proprio niente ha detto il capitano giallorosso perché dobbiamo dimostrare ancora tutto. Fiducia sì, ma rilassatezza mai. Lo sappiamo benissimo che a Milano sarà dura, perché lInter farà di tutto per renderci la vita difficile. Quella allenata da Mazzarri è una squadra forte. Per questo i nerazzurri sono il nostro pensiero fisso».
Dubbio Ljajic E a Trigoria il numero dieci lavora forte, anche perché in attacco Ljajic è un po in dubbio per una robusta sciatalgia alla schiena. Ma londa giallorossa che sarà accompagnata forse da tremila tifosi è più forte delle paure. Perché stavolta, forse, la storia non ha più voglia di distrarsi.