IL ROMANISTA (D. GALLI) - Si allarga a vista docchio la macchia dellantisemitismo. Dopo il derby del 26 maggio, Roma è insozzata da rigurgiti di chiara matrice razzista, muri sporcati da messaggi odiosi, in qualche caso pericolosi come «a morte agli ebrei» oppure «a noi la coppa, a voi la kippah». Per chi si fosse perso le puntate
Andiamo oltre, però. Da lunedì a Roma accade qualcosaltro. I quartieri nord vengono tappezzati di offese agli ebrei. Cinque squadre dellAma stanno lavorando per cancellarle. «Da circa una settimana - spiega il presidente Piergiorgio Benvenuti - i nostri operatori sono allopera per contrastare questi deprecabili atti di vandalismo che offendono in modo intollerabile la comunità ebraica e il decoro della nostra città. Le operazioni vengono compiute con la preziosissima collaborazione delle forze di polizia, che segnalano la presenza delle scritte alle nostre strutture operative in modo da poter predisporre immediatamente gli interventi di rimozione».
«Le scritte - è il commento invece del sindaco Gianni Alemanno - costituiscono un atto gravissimo, oltraggioso e offensivo nei confronti della comunità ebraica e della sua storia. Un gesto che sicuramente Roma e i suoi cittadini non meritano. Nellesprimere la più totale solidarietà alla comunità ebraica romana, mi auguro che le forze dellordine riescano a individuare quanto prima gli autori di questi gesti insulsi e odiosi, che nulla hanno a che fare con la vera passione sportiva». Dello stesso tenore le parole del presidente della Regione, Nicola Zingaretti: «È lennesima ferita che offende non solo la comunità ebraica, ma lintera città. Questo fenomeno non va sottovalutato, perché è sintomo di una malattia che evidentemente cova nella nostra società».