LEGGO (R. BUFFONI) - Uno stadio metà giallorosso e metà biancoceleste. Tifosi separati in Tevere e Monte Mario da un «cordone fair-play», con posti riservati a comitive di amici, famiglie e scuole calcio. LOsservatorio del Viminale punta forte sul derby finale di coppa Italia e, oltre a non spostare data e ora (domenica 26 maggio alle
Cè chi vibra di sacrosanta passione sportiva e ha i sudori freddi nellimmaginare una vittoria o una sconfitta dal valore tre, quattro, cento volte superiore il normale (che è sempre tanto). Cè chi trema perché ricorda la stracittadina dello scorso 8 aprile, i disordini e i feriti scatenati dagli ultrà di entrambe le squadre a Ponte Milvio e a Ponte Duca dAosta. «Quel giorno ci sono le elezioni amministrative, cerchiamo una data diversa», ha chiesto il sindaco Alemanno. «Mai più derby in notturna e in giorni feriali. A mali estremi, meglio le porte chiuse», lannuncio del prefetto Pecoraro. Entrambi però molto probabilmente non verranno accontentati. Intanto chi ha a cuore solo i risvolti sportivi annota la corretta dichiarazione di De Rossi post-Inter: «Avrei preferito unaltra avversaria, magari anche più forte come la Juve invece di giocare il derby» (e non «avrei preferito una squadra più forte in finale») e la sfida lanciata da Mauri: «Siamo già carichi, non vediamo lora di giocare». Come impiegare il mese di attesa? A cercar di capire come finirà. I romanisti sognano la stella dargento, da cucire sulla maglia in caso di decima coppa Italia vinta.