IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Batti i primi, perderai con gli ultimi. Cè uneco evangelica e pasquale che risuona da Palermo-Roma ma risuona male. Che la Roma fa risorgere chiunque eccetera eccetera è una battuta che sa di vecchio. Palermo-Roma 2-0 non fa ride. Oggi non serve dissacrare, ma ricordare. Palermo-Roma 2-0
Criticarlo oggi (magari per far vedere quanto era bravo Zeman) è come elogiarlo ieri. Se vieni preso a pallonate da una squadra che non vinceva dai tempi di Wojtyla è cosa grave. È come a Lecce lanno scorso, unaltra Pasqua romanista. Andreazzoli non centra. Zemaniani o antizemaniani, così come sensiani e antisensiani, è lo stesso identico e opposto errore: quello figlio delle faide critiche, con gli slogan della moda del momento, e le coscienze appaltate al pensiero - di volta in volta - dominante. Prima bisogna essere romanisti e se sei romanista sai sempre quello che cè da fare, da dire, da sognare. La Roma deve avere un centro. Fuori e soprattutto dentro. In campo. La Roma deve essere la Roma sempre. Andreazzoli non poteva essere il salvatore della patria semplicemente perché non esistono salvatori della patria. Ci si salva prima da soli, e poi ci si salva tutti insieme. Perché solo così puoi battere i primi, la Juventus, perché altrimenti puoi perdere con gli ultimi. Le bacchette magiche non esistono, gli uomini della provvidenza prima o poi finiscono in croce. Tutti. Fenomeni o normali, poveri cristi o santi beatificati. La Roma deve essere la Roma sempre. Può anche giocare male, può anche perdere, può persino perdere con gli ultimi, ma con la Lazio no. Con la Lazio adesso dovete solo vincere. Ora e sempre. O amen. Giocando come in paradiso o vendendovi lanima allinferno. Fate voi. Ma fatelo