IL MESSAGGERO (U.TRANI) - Adesso Mattia Destro, acquistato a titolo definitivo dal Genoa, può diventare il grande rinforzo per Zeman. Anche se ieri sera non cè stata la fumata bianca in via Principessa Clotilde, dopo lincontro nella capitale tra i dirigenti giallorossi e i manager del giocatore. Ancora migliore lingaggio che la Juve offre al centravanti.
«Questa è la manna per la Roma». Il gioco di parole di Enrico Preziosi sintetizza lultima fase della trattativa. Perché il presidente della società ligure vuole mantenere la promessa: ora che ha preso Destro dal Siena, vuole darlo al club giallorosso. «Perché con Sabatini siamo già daccordo». Tutto è andato per il verso giusto, Massimo Mezzaroma è stato accontentato, e quindi bisogna solo formalizzare il trasferimento del centravanti in giallorosso. Ancora, però, manca qualche passo. Piccolo o grande, lo capiremo presto. La Juve, fin dal primo giorno, è la vera rivale. Attenzione a Marotta e Paratici. E al calciatore che ha preso un impegno con i dirigenti bianconeri e ora fatica a fare marcia indietro.
Ieri, in un colloquio telefonico, i presidenti Mezzaroma e Prezioni hanno trovato lintesa che oggi sarà ufficializzata. Il Genoa, per avere dal Siena laltra metà del cartellino di Destro, pagherà 7 milioni e darà in comproprietà al club toscano il portiere Lamanna (resta in prestito al Bari). La Roma, invece, ha già scelto la formula giusta per avere lattaccante, concordata da Sabatini con il presidente del club rossoblu: 5 milioni di prestito oneroso, 7 milioni per il riscatto lanno prossimo, più la comproprietà di Piscitella e bonus facili per il Genoa che chiuderà laffare incassando tra i 16 e 17 milioni (separata, invece, la questione Borriello che può tornare in rossoblu). In più il ds darà Verre in prestito al Siena. Loperazione della società giallorossa è chiara: subito utilizzati i 5 milioni della plusvalenza di Borini.
La Roma, dunque, deve solo far firmare Destro. Si sta dedicando in queste ore al giocatore che mercoledì, attraverso i suoi procuratori Vigorelli e Contratto, ha già dato il gradimento. Non basta, a quanto pare. Perché la Juve insiste. Dopo avergli offerto un ingaggio da 1 milione e 700 mila, Marotta e Paratici continuano a inviare allattaccante messaggi e a parlare con i suoi manager. Chiedono di aspettare ancora un po, prima di impegnarsi con i dirigenti giallorossi. La società bianconera deve sistemare almeno Matri prima di prendere il ventunenne (il Milan può diventare alleato prezioso della Juve). Mattia ha scelto qualche settimana fa la squadra di Conte: per la Champions e per lo stipendio. Ma non vuole attendere il 31 agosto per trasferirsi a Torino. Il tempo, dunque, gioca a favore di Sabatini e Fenucci. Che sono in pressing sui due procuratori del calciatore, Vigorelli e Contratto, incontrati mercoledì pomeriggio a Milano e ieri sera nella capitale. I due agenti puntano a strappare un accordo quadriennale (il club giallorosso preferisce quinquiennale) che abbia come partenza proprio quanto garantito dalla Juve: cioè 1 milione 600-700 a salire fino a 2 milioni e mezzo. Dopo il rilancio di mercoledì, la Roma sta provando, attraverso alcuni bonus, a pareggiare lofferta del club bianconero. Magari con lintervento di un sponsor. Ma è arrivata a 1 milione e mezzo (1 e 100 più premi). Ieri Destro, come era accaduto già domenica, non è sceso in campo con il Siena, a San Vito di Cadore, contro il Genova International Team. In attesa di nuovi sviluppi, ha evitato di sbilanciarsi in unintervista a Sky: «Mi fa piacere essere sulle prime pagine, ma non mi sento lIbrahimovic del calciomercato italiano. Devo restare con i piedi per terra e lavorare». Mattia ha confermato di essere stato avvisato dal Siena della conclusione della vicenda: «Ho parlato con Mezzaroma ma non posso dire il contenuto del colloquio». Ha, invece, smentito di essere stato ieri di passaggio nella capitale. «Non ho fatto le visite mediche a Roma, sono rimasto in ritiro col Siena».
Rescissione del contratto, intanto, per Simplicio che va a giocare in Giappone: contratto di un anno e mezzo con il Cerezo Okaka. «A Palermo e Roma ho trovato Sabatini, dirigente che non mi vedeva di buon occhio: devo andar via anche da qui» polemizza il brasiliano.