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Le scelte obbligate di luis Enrique

31/10/2011 alle 10:27.

CORSPORT (L. CASCIOLI) - La crisi della Roma è un aspetto diverso della crisi del calcio italiano, che ha cominciato a sentirsi in difficoltà, e sta cercando nuove avventure di gioco sia con la nazionale che con i suoi club più rappresentativi. C’è qualcosa che sta scricchiolando da tempo nel calcio di casa nostra, facendoci perdere competitività e sono un po' tutti corsi ai ripari. Il Milan scegliendo un tecnico giovane e capace di realizzare un calcio moderno nello spirito della nostra tradizione: i rossoneri hanno vinto uno scudetto dopo tanti anni e sono tutti Allegri di nome e di fatto.

 
La Roma ha voluto osare di più, giocando la carta del tutto nuovo: dirigenti, allenatore, giocatori. Per scoprire poi che i punti fermi della nuova squadra restano i , i Pizarro, i Burdisso, i (quando c’è). E allora non ci vorrebbe molto per organizzare, attorno a queste certezze una squadra nuova, più bella, a cui per quest’anno non si chiede la luna, ma solo di vincere, quando è possibile e divertirci quando è conveniente. (...). E ci siamo meravigliati che per alcuni tratti abbia saputo giocare alla pari con i suoi più titolati avversari. Il fatto è che la squadra continua a lasciare molte buone impressioni e i tre punti. Questa Roma perde sempre benissimo. (...)
 
Se n’è accorto (e questo è il fatto nuovo) anche l’allenatore asturiano, affermando: «Sbrighiamoci a diventare squadra». Ma dipende solo da lui e per farlo deve affrettarsi a dare corpo alle scelte definitive. La Roma, lo sappiamo, in questo primo stadio non può ancora competere con le prime per i massimi traguardi. Ma possiede una rosa con le qualità per mettere in piedi una squadra dignitosa (e anche bella), meno slabbrata di quelle schierate in campo sinora e sempre diverse. Se Luis Enrique lo ha capito abbiamo fatto un bel passo avanti. Se si è svegliato, si sveglierà anche la Roma. E in quanto all’alibi della squadra ancora giovane e inesperta, è giunto puntuale e preciso l’intervento del nostro direttore, che ha smentito questa bugia. (...) . E allora Luis Enrique dismetta le vesti dell’apprendista stregone e indossi quelle dell’allenatore. Dalle ultime sue dichiarazioni ci è parso abbastanza onesto per dirlo. Ora gli resta farlo.