IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Cappuccino e cornetto? Neanche a parlarne. La Roma cancella la colazione canonica. Almeno per 3 giorni. Quelli che mancano alla partita di domenica con il Parma. La prima per i giallorossi nel nuovo orario delle 12.30 voluto per avere una maggiore offerta televisiva. Sarà una sorta di debutto con tutti i rischi che ne conseguono, soprattutto dal punto di vista alimentare. Perché giocare 90 minuti a quellora significa dover anticipare un po tutti i momenti cruciali della giornata per provare a fare in modo che lorganismo dei giocatori
Le incognite ci sono, anche perché nelle precedenti giornate in tanti si sono lamentati del nuovo orario. Più di tutti lo hanno fatto Bari e Cagliari che si sono ritrovate una di fronte allaltra a metà settembre, con un caldo torrido: «E un orario impossibile, non si può giocare a questora aveva detto il presidente rossoblu Cellino-. Ne va dello spettacolo, è impensabile che i ragazzi possano tenere ritmi elevati con 35 gradi dopo aver pranzato alle 9 del mattino». Al Napoli, il dottor De Nicola, responsabile dello staff medico, aveva tentato invece di usare la psicologia coi giocatori: «Fate conto che vi siete alzati dal letto alle undici, come talvolta capita, e che alle undici e trenta siete stati convocati per il pranzo. Praticamente, non cambia niente». E cè stato pure chi non si è lamentato affatto. Come il cileno Jimenez, ora al Cesena, che lo scorso anno aveva provato il match dellora di pranzo al West Ham: «In Inghilterra sono abituati, però giocano bene a qualunque orario, quindi non credo rappresenti un problema. E una cosa nuova, mentre lì è normale e a me piaceva». Questione di punti di vista. Una cosa è sicura: di cappuccino e cornetto, neanche lombra.