LA SFIDA NELLA SFIDA: Destro vs Paloschi

14/12/2012 alle 16:49.

LAROMA24.IT - Se è vero che la nuova generazione del calcio italiano sta dando il meglio di sè soprattutto nel reparto avanzato, Mattia Destro e Alberto Paloschi sono due tra i migliori bomber nostrani del futuro prossimo. E si ritroveranno avversari domenica pomeriggio, in Chievo Verona-Roma, sfida valevole per il 17° turno di campionato.

ALL'OMBRA DI INZAGHI- La Milano del calcio può esaltare, inghiottire e dimenticare i suoi calciatori. Ma prima di tutto li cresce e li plasma, grazie a due settori giovanili tra i migliori d'Italia. Alberto Paloschi (classe '90) arriva nella Milano rossonera a 11 anni: dopo diversi provini falliti con l'Atalanta, il giovane attaccante originario di Chiari ne sostiene uno per i Diavoli a Linate con esito positivo. E' il settembre 2001, ma il tesseramento avviene solo dopo l'amichevole contro i pari età del Piacenza, nella quale Alberto segna due gol. Dopo 5 anni diventa campione d'Italia con gli Allievi di Alberigo Evani, firmando 23 gol di cui 3 nella finale vinta con il . Nel 2007 passa alla Primavera rossonera, con cui sigla 9 gol. La 'prima' con i grandi arriva nel dicembre dello stesso anno, contro il Catania in Coppa Italia.

...E DI ZLATAN - Mattia (nato nel 1991) non esordirà mai nell'Inter di Josè Mourinho, ma la sua carriera nelle giovanili nerazzurre sarà ricca di successi. Arrivato alla Pinetina nel 2005 dopo aver tirato i primi calci nel settore giovanile dell'Ascoli, al pronti via Mattia vince due scudetti con Giovanissimi e Allievi. Dal 2008 diventa il punto fermo di una Primavera ricca di talento, con Obi, Caldirola e Santon. Vince il Torneo di Viareggio 2008 e nella stagione 2009/2010 conquista il titolo di capocannoniere con 18 reti. "Certi numeri non si possono imparare, devi averceli nel Dna", dirà il suo allenatore Vincenzo Esposito dopo una prestazione straordinaria contro il Chievo che gli vale i primi accostamenti con Zlatan Ibrahimovic. In Primavera e Paloschi si affrontano solo una volta, il 23 gennaio 2008 nell'andata dei quarti di finale di Coppa Italia: nessuno dei due va a segno nell'1-1 finale.

INIZIO DA URLO - L'ingresso di Alberto Paloschi e Mattia nel calcio che conta è di quelli col botto. Al pronti via arriva il gol al debutto, uno di quei fardelli da predestinato. E' il 10 febbraio 2008  quando Carlo per sbloccare lo 0-0 contro il Siena fa alzare dalla panchina di San Siro il giovane attaccante della Primavera rossonera, all'ultimo anno di liceo scientifico, e lo inserisce per Serginho.  Appena 18'' e arriva il gol: lancio di Kalac, Pirlo controlla e lancia Paloschi che scatta alle spalle di un certo Inzaghi, guarda la porta e fulmina Manninger sul palo lontano. "E' un predestinato", dirà il tecnico rossonero. In tutto saranno 2 le reti in rossonero in 7 presenze nella stagione 2007/2008. L'esordio di Mattia alla sua prima stagione nel calcio dei grandi è datato 12 settembre 2010, quando Gasperini lo fa partire titolare nel canonico 3-4-3 contro il Chievo. L'ex Inter impiega poco più del suo collega per gonfiare la rete: dopo 6' raccoglie un lob di Palacio in area e fulmina Sorrentino, prima della rimonta clivense che gela il Marassi.

2 ROSSOBLU' - Sia che Paloschi hanno due colori e un numero nel destino. Il colore è il rossoblù, come la maglia del . Entrambi infatti hanno giocato in Liguria: il primo nella stagione 2010/2011, arrivato dall'Inter con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino. A gennaio, nell'ambito dell'affare Ranocchia, i liguri e i nerazzurri si accordano per estendere all'intero cartellino il diritto di riscatto, che viene puntualmente esercitato a fine stagione, dopo 16 partite e 2 gol. Il numero è proprio il 2: Alberto Paloschi arriva tra i caruggi nel gennaio 2011, dal Milan, con la formula della comproprietà. In 6 mesi le reti segnate sono 2 in 12 incontri. Numeri non affatto straordinari, se non fosse che in Liguria lo ricordano ancora come l'eroe di una delle più belle partite dei Grifoni. E' il 20 febbraio 2011 quando una sua doppietta decide il 4-3 in rimonta sulla Roma e determina la cacciata di Claudio Ranieri. A fine stagione, la compartecipazione viene risolta a favore del Milan e Paloschi saluta il Marassi.

IN AZZURRO - Una lunga trafila nelle nazionali giovanili accomuna i due attaccanti di Chievo e Roma. Per l'avventura in azzurro comincia nel 2006: dall'Under 16 all'Under 19 le partite giocate sono 33, i gol a segno 24. Nel biennio 2010/2012 approda invece in Under 21, sotto la guida tecnica di Casiraghi prima e Ferrara poi: 5 gol in 14 presenze. Paloschi ha collezionato più gettoni con l'Under 21(sono 25, conditi da 9 reti), meno con le altre nazionali giovanili, con cui ha giocato 21 partite e segnato 9 volte. Ma la differenza sostanziale nella carriera in azzurro è rappresentata dalle 4 convocazioni e il gol di Mattia Destro con la Nazionale maggiore. Inserito da Prandelli nella lista dei 32 pre-convocati per l'Europeo 2012, esordisce il 15 agosto giocando da titolare l'amichevole Italia-Inghilterra a Berna. L'11 settembre il primo gol contro Malta nella gara valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2014.

IL PRESENTE - Per entrambi quella in corso può essere la stagione della consacrazione. , dopo la positiva stagione di Siena (12 gol in 30 partite), sembra essersi definitivamente sbloccato. Le deludenti prestazioni della squadra giallorossa e l'inedito ruolo di esterno d'attacco non hanno favorito il suo adattamento iniziale. Il gol con il Palermo e la successiva espulsione per l'esultanza (parzialmente) senza maglietta hanno dato la scossa: 4 gol nelle ultime 4 partite e un gran lavoro al servizio della squadra consegnano a Zeman un giocatore fondamentale per la risalita in classifica. Alberto Paloschi è alla sua seconda stagione in prestito al Chievo dal Milan. Lo scorso anno, sotto la guida di Pioli, ha realizzato 6 gol in 36 partite. Ad agosto ha rimediato una lesione ai legamenti della caviglia che lo ha riportato in campo solo a novembre. Con Eugenio Corini in panchina Alberto Paloschi è riuscito nella titanica impresa di mandare in panchina un certo Sergio Pellissier. Ma d'altronde, come tenere fuori uno che segna 5 gol in 5 partite?

Paolo Rocchetti