Obbedendo agli ordini di Garcia, la Roma si rimette ad una partita di distanza dalla Juventus, saluta il Napoli ora a -5 e punta il binocolo per assicurarsi che le quarte restino ferme a 10 punti di distanza.
"Conta vincere, come non importa", il messaggio spedito in conferenza stampa dal tecnico. Ad esaudirne i desideri è il ritorno al gol di un attaccante, un inedito dal 31 ottobre, quando fu Borriello a risolvere la pratica per l'ultima vittoria romanista prima della collana di "X".
Destro è decisivo ma i migliori sono Gervinho, una pantera tra i lupi chiesti da Garcia, e la coppia Benatia-Castan, le due colonne che impediscono alla Roma di cedere anche quando la terra trema.
DE SANCTIS 7 - Da una punizione all'altra: a Bergamo incrinò la giornata, oggi la tiene ben dritta infilando il mantello per respingere il sinistro di Pasqual.
MAICON 6,5 - Apre e chiude l'azione del vantaggio, mettendo in ordine il tentativo di Florenzi. Potrebbe addirittura raddoppiare ma centra Neto. Torna finalmente a viaggiare a 5 cilindri.
BENATIA 7,5 - Due anticipi prepotenti fanno capire a Rossi che la giornata era ideale per prenotare una visita guidata agli Uffizi. Pulisce anche le briciole.
CASTAN 7,5 - Gioca con e per Dodò, legato sui binari frequentati da Cuadrado. Il traffico ferroviario, però, lo dirige il brasiliano che fa scendere dal convoglio verso De Sanctis tutti i non autorizzati. Chiusura da urlo, e infatti non si trattiene dal farlo, nel finale.
DODO' 6 - Aumentano i battiti quando si rinnova il duello con Cuadrado. Ad abbassare il tasso di precarietà che ancora emana il ventunenne, ci pensano Castan e Strootman che consigliano all'esterno colombiano di non fare sgarbi al giovane compagno di squadra.
PJANIC 6 - Bisognerebbe sintetizzare i ragionamenti, visto il ritmo del pressing viola. Invece, da un uno contro tre impossibile da risolvere raccoglie l'ammonizione, che gli avrebbe comunque vietato la trasferta di Milano.
DE ROSSI 6 - Il contributo importante lo dona senza palla quando rinforza costantemente la linea difensiva. La sedia del regista, invece, rimane vuota a lungo. Torna oltre la sufficienza nel momento che conta, nella sofferenza finale.
STROOTMAN 6 - Anche le giunture in titanio dell'olandese metà uomo metà robot, avrebbero bisogno di manutenzione. Collega le transizioni positive per la prima mezz'ora, poi si ritira in posizione, da cui esce per colpire un palo nella ripresa.
FLORENZI 5,5 - Innegabile il contributo in fase divensiva. Introvabile, però, quello che gli spetterebbe, ovvero nella metà campo avversaria. DAL 57' DESTRO 7 - Prova una serie di cose, una sola gliene riesce. Ma è quella giusta che fa capire alla Roma che si deve guardare avanti, alla Juventus. Anche perché dietro, c'è il vuoto. DAL 90' BRADLEY SV - A rinforzare il servizio di sicurezza sui 3 punti nei minuti finali.
LJAJIC 5,5 - Il lavoro sporco di copertura tocca a lui, così che Gervinho possa collegarsi al caricabatterie in attesa dello sprint successivo. Pacchetti di finte che non portano da nessuna parte, con l'aggravante dell'errore di cui approfitta Tomovic per l'1-1. Ex al miele. DAL 72' TADDEI 6 - La parcella è guadagnata.
GERVINHO 7,5 - L'attesa rumorosa che fa da sottofondo ad ogni sua azione significa molto. Sui seggiolini o davanti alla tv ci si tiene per le maniche quando si trasforma in una pantera. Avrà difficoltà ad arrivare in doppia cifra ma se qualcun altro ci si avvicinerà dovrà dividere il premio con l'ivoriano.
GARCIA 6,5 - Gli 11 lupi richiesti ringhiano da subito alla Fiorentina ma sembrano saziarsi troppo presto. L'importanza della vittoria ottenuta fa ombra, con merito, sulla fase centrale della sfida, vissuta in forte difficoltà. Ma il tecnico gioca la carta Destro alla mano giusta e si porta a casa il piatto.