La Roma divorzia da Eurnova, conferma l’addio a Tor di Valle, ma rassicura il Campidoglio: «Vogliamo ancora realizzare il nostro stadio». È questo il sunto delle due lettere recapitate ieri in Comune e firmate dall’amministratore delegato giallorosso, Guido Fienga. Due note per rispondere ai chiarimenti richiesti da palazzo Senatorio e ribadire che la frattura con la società del costruttore Luca Parnasi è totale. La sensazione è che i due ex proponenti del progetto Tor di Valle si incroceranno presto in tribunale. L’ad romanista giudica “infondate” le ragioni messe nere su bianco dalla controparte lo scorso primo marzo per censurare il passo indietro sull’operazione stadio del club di Trigoria. La conclusione del club? «Il progetto non può essere ulteriormente coltivato a causa di fatti sopravvenuti a noi non imputabili». Anche perché, così scrive Fienga, «Eurnova non ha smentito (bensì ha confermato) che non può disporre dell’area». Dopo aver ripetuto anche al Comune che «il progetto (di Tor di Valle, ndr) non può proseguire per cause per cause non imputabili alla Roma e che l’accordo sportivo sottoscritto il 25 maggio 2014 in base alla legge sugli stadi non è più efficace e vincolante», i giallorossi rilanciano. «Rinnoviamo la nostra disponibilità ad avviare una seria e proficua discussione con questa amministrazione per valutare congiuntamente nuove ipotesi e nuovi progetti nell’interesse di Roma, dei suoi cittadini, della scrivente società sportiva, di tutti i suoi azionisti e dei suoi tifosi», conclude l’amministratore delegato.
(La Repubblica)