IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Non sono necessari ragionamenti complicati per stabilire l’obiettivo della Roma di Claudio Ranieri. L’organico, la formazione, la tattica, il gioco sono tutte categorie del passato. Da adesso alla fine, conta soltanto vincere il più possibile. Non ci sono distrazioni infrasettimanali, non ci sono coppe, soltanto partite di campionato per arrivare, alla fine, al quarto posto. Oppure, chiudere una stagione in modo fallimentare. Ed aprire, alla fine, un bilancio inquietante, che non può riguardare soltanto l’ultima stagione,ma per forza almeno gli ultimi cinque anni della gestione Pallotta e Co. Si deve partire almeno dalla Roma di Garcia, forse la migliore per i due secondi posti consecutivi, che aveva Dzeko, Manolas, De Rossi, ma anche Salah, Gervinho, Pjanic e Rudiger che sono stati venduti. Poi Spalletti, che aveva il mandato di estromettere Totti,ma aveva ancora Strootman e Sczezsny, altrettanto venduti. A Di Francesco è rimasto Dzeko e, per fortuna, Kolarov, ma si è trovato con un buco in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco (Schick). A Ranieri chiediamo solo di fare il possibile, da romanista quale è, per tentare di afferrare l’ultimo traguardo. Oggi, con la Spal, è una partita delicata e importantissima, perché a Milano c’è il derby. Guardando il calendario è una delle poche occasioni per rosicchiare punti, a una o tutte e due le milanesi.