Stadio, oggi il Gip decide su Parnasi

03/07/2018 alle 13:30.
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LEGGO (D. M. RUFFOLO) - Aveva parlato ai pm confermando sostanzialmente il sistema corruttivo che da tempo lui, l'imprenditore Luca , quest'ultimo al centro del progetto dello , utilizzava per garantirsi il favore della politica. Poi, tramite i propri legali, aveva fatto recapitare un'istanza di scarcerazione che, proprio ieri, ha ricevuto il parere favorevole dalla Procura.
Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministero Barbara Zuin, infatti, ritengono che la misura cautelare possa essere trasformata e passare dalla ben più gravosa detenzione in carcere, nell'istituto penitenziario di Rebibbia, a quella degli arresti domiciliari. A ore è atteso il verdetto del gip che deciderà le sorti dell'istanza. All'uomo, accusato dai magistrati della capitale del reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, potrebbe venir così riconosciuta l'attendibilità delle dichiarazioni rese nel corso dell'interrogatorio fiume, scaglionato in due giorni e durato complessivamente 11 ore. In quell'occasione l'uomo aveva raccontato ai pm: «È vero, pagavo tutti i partiti politici». Poi aveva spiegato come «sono i politici a cercarti per essere finanziati e se non lo fai sei fuori dai giri che contano». Una linea difensiva concordata con i propri difensori, gli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, da cui emergerebbe come l'imprenditore romano sia vittima del sistema a cui non poteva far altro che piegarsi. Non solo, il noto costruttore romano nella stessa occasione vuotava il sacco facendo nomi e cognomi di 15 politici che, nell'ultima campagna elettorale, avevano ricevuto i suoi aiuti economici, ben precisando che secondo lui tali elargizioni «sono del tutto legali». Soldi donati a tutto l'arco politico e che ora verranno passati ai raggi X dalla Procura per capire se questi siano stati di natura lecita o meno.