IL TEMPO (E. MENGHI) - Schick riparte da zero. La pausa gli è servita per respirare l’aria di casa, ritrovare il gol perduto, parlare a cuore aperto dell’esperienza nella capitale che finora è al di sotto delle aspettative di tutti, in primis le sue, ma soprattutto per dimostrare di stare bene fisicamente. Si è resettato ed è pronto a ricominciare, da titolare a Bologna. Il ceco scenderà in campo con la fiducia di chi si è finalmente sbloccato, seppure lontano dalla città in cui soffre il peso di un cartellino oneroso,lui che come dice Monchi «non è convinto di valere 40 milioni», eppure per i compagni ha qualcosa di speciale: «Non ho dubbi, è forte. Fa cose da giocatore importante», ha giurato Nainggolan nell’intervista esclusiva a Il Tempo. Sono le stesse «cose» che Di Francesco non ha potuto ignorare nell’ultimo allenamento, segnali incoraggianti che ha deciso di premiare con una maglia al Dall’Ara. Patrik dopo 13 giorni senza Serie A aprirà la 30esima giornata da protagonista. «Stiamo costruendo – ha sottolineato il tecnico – presupposti, se toccherà a lui mi auguro che possa dimostrare di essere tornato con una grande carica. Ha il 50% di possibilità di giocare». L’altra metà spetterebbe a Dzeko,ma la percentuale dichiarata in conferenza stampa non è veritiera, perché dopo aver faticato per 160 minuti su 180 con la Bosnia Edin è il principale indiziato per il turnover annunciato. «Sono costretto a cambiare qualcosa con 4 partite in 10 giorni e devo fare una valutazione importante sui giocatori più utilizzati in Nazionale», ha precisato Di Francesco, che vuole preservare le energie del bomber bosniaco per la super sfida del Camp Nou, un chiodo fisso da cui bisognerà prendersi una pausa oggi alle 12.30: «All’esterno sentite tanto la pressione per il Barcellona, io un minimo. troppo importante mantenere la posizione in classifica, la testa deve stare sul Bologna». L’input del tecnico sarà nell’undici iniziale, un paio di cambi, tre al massimo, di cui uno obbligato: Under nella rifinitura ha sentito un fastidio al retto femorale della gamba sinistra, la stessa a cui aveva avuto problemi al ginocchio con la Turchia, ed è rimasto nella capitale, dove nel weekend farà gli esami per capire se riuscirà a volare in Spagna. Difficile. Al suo posto El Shaarawy, Perotti dall’altro lato. Centrocampo-tipo con De Rossi tra Strootman e Nainggolan, avrebbe avuto una chance Pellegrini, se non avesse accusato un risentimento al polpaccio con l’Italia, ma almeno lui può farcela per mercoledì. In difesa l’unica sorpresa può essere Jesus al posto di Fazio, Kolarov non si ferma come farà l’amico Dzeko, servendo a Schick un’occasione d’oro per ripartire, cancellando magari quell’antipatico zero dalla voce gol in campionato.