IL MESSAGGERO (U.TRANI) - Adesso il pieno è da fare all’Olimpico. E il riferimento non è agli spettatori che, tra l’altro, non saranno più di 30 mila. La Roma deve essere se stessa anche nel suo stadio, comportandosi proprio come sta facendo dall’inizio della stagione in trasferta. Finora il raccolto in casa è stato minimo: 2 vittorie in 4 partite(addirittura in 5, se si conta anche il pari contro l’Atletico). Pesano in classifica (5° posto e 18 punti), insieme con la gara da recuperare contro la Sampdoria, i ko negli scontri diretti con l’Inter e il Napoli. Ecco perché Di Francesco, senza sottovalutare i prossimi avversari, chiede 2 vittorie: stasera contro il Crotone terzultimo e sabato contro il Bologna. Dà, dunque, la priorità al campionato, separando queste sfide da quella di Champions. Perché, dopo i viaggi di Londra e Torino, saranno 3 le partite interne di fila: martedì è in programma il ritorno con i Blues di Conte che può avvicinare i giallorossi agli ottavi (già venduti 46 mila biglietti, abbonati compresi).
ROTAZIONE NECESSARIA – «Io schiero sempre la squadra migliore» ha chiarito Di Francesco, ricordando che non esiste la Roma dei titolari, ma quella dei giocatori in forma o semplicemente in condizione. La precisazione introduce l’ennesimo turnover, considerato indispensabile quando gli impegni sono ravvicinati. Lo ha sperimentato a settembre, sta facendo lo stesso in questo mese di ottobre. Si presenta, da una partita all’altra, minimo con 4 innesti e spesso arriva fino a 5. È accaduto contro il Torino dopo la dispendiosa trasferta di Londra e nelle partite contro il Verona, il Benevento, l’Udinesee il Qarabag: 5 cambi per 5 successi. Sulla giostra fa salire e scendere, senza guardare in faccia nessuno, big e giovani. La regola è semplice: conta l’allenamento e anche il minutaggio. In 12 match, mettendoci anche questo contro il Crotone, appena 2 volte ha riproposto gli stessi giocatori: contro l’Atalanta e l’Atletico, al via in campionato e in Champions. Anche stasera interverrà in ogni reparto: dietro debutta Karsdorp e torna Fazio, a centrocampo si rivedono Gerson e Gonalons, in attacco di nuovo spazio a Perotti. In più c’è Under, stavolta in ballottaggio con Defrel. Possibili, quindi, 6 novità: uscirebbero Florenzi, Jesus, De Rossi, Pellegrini, Strootman ed El Shaarawy.
ROSA IN FIORE – Con Alisson, solo Kolarov e Dzeko, per ora, hanno il posto garantito: nessuno di due ha la controfigura pronta a scendere in campo. Presto, però, toccherà al centravanti. Perché, con il recupero di quasi tutti gli infortunati (Manolas punta a rientrare contro il Chelsea), pure l’attacco è quasi al completo: Schick, alla seconda convocazione consecutiva, è l’unica punta in stand by. Il fluidificante mancino, invece, dovrà aspettare che Emerson sia disponibile (nell’emergenza Moreno e Jesus si possono spostare sulla fascia sinistra, in teoria anche Florenzi e Peres). L’abbondanza non spaventa Di Francesco che, con 2 titolari per ogni ruolo, avrà la possibilità di dar forza al suo piano che richiede il massimo sforzo psicofisico: attenzione, organizzazione, aggressività, equilibrio e corsa. Preferisce avere più scelta, senza preoccuparsi di mettere a rischio, soprattutto nel breve termine, l’identità. Il turnover sembra garantirgli la continuità nelle prestazioni e anche nei risultati. La Roma è sicuramente in crescita. Ora, sistemata la fase difensiva (5 gol presi: miglior reparto del torneo con il Napoli), deve essere più concreta ed efficace. Cominciando stasera contro il Crotone: 12 gol subiti in trasferta (e solo 1 punto conquistato in 4 gare esterne).