LEGGO (F. BALZANI) - La Juve torna a -6 e domani c'è un derby da ribaltare in uno stadio finalmente pieno. Rimontare, rincorrere e provare a cambiare un destino che potrebbe finire nel vuoto o far tornare in bacheca un trofeo che a Trigoria manca dal 2008. La stagione della Roma è nella sua fase cruciale. Ieri come oggi sulla panchina c'era Spalletti, in futuro probabilmente no a prescindere da come andrà il derby da remuntada (bisogna cancellare lo 0-2 dell'andata) o lo scontro diretto coi bianconeri del 14 maggio all'Olimpico.
Il tecnico sembra aver già deciso di voler lasciare la Roma, ma andarsene da vincente avrebbe un altro sapore. Non riuscirci vorrebbe dire replicare gli insuccessi con Porto e Lione, e uscire dalla terza competizione in 8 mesi. A quel punto l'addio sarebbe davvero inevitabile, con scorie annesse. Per questo Luciano domani manderà in campo solo chi sta al 100%. Rischia quindi De Rossi che si è infortunato in nazionale contro l'Olanda (edema alla schiena) e continua ad avvertire dolore. Ieri tanta palestra e poco campo per lui, oggi verrà valutato durante la rifinitura ma il posto da titolare al fianco di Strootman dovrebbe occuparlo Paredes per il quale Spalletti ha speso parole al miele sabato sera. Non è al top nemmeno Fazio uscito con l'Empoli per un fastidio all'adduttore. in caso di forfait dentro Juan Jesus e spostamento di Manolas al centro. Lo schieramento visto negli ultimi 10' contro l'Empoli. Davanti spazio a Re Dzeko, che dopo aver occupato il trono di miglior bomber stagionale nella storia della Roma punta ora a superare il suo di record (36 gol nel 2008-2009 col Wolfsburg). Proprio Edin sabato notte si è lasciato scappare: «Spalletti via se non vinciamo un trofeo? Forse se ne va comunque...».
Magari si riferiva solo alla coppa Italia. La Roma si farà comunque trovare pronta per il 6° cambio di panchina in 7 anni ben prima del 2 giugno (data della finale). I contatti con Mancini vanno avanti da alcune settimane, ma quello dell'ex interista non è l'unico nome in corsa. Al nuovo ds Monchi (in arrivo a Roma, ieri ha salutato i tifosi del Siviglia e potrebbe essere in tribuna domani) piacerebbe tornare a lavorare con Emery; il consulente Baldini consiglia Pochettino; in ballo Montella che al Milan ha lavorato bene con i giovani. Pure la scelta del tecnico però dipende da cosa accadrà a Trigoria da qui a giugno. L'eventuale flop nel derby potrebbe portare ripercussioni pure in campionato dove l'obiettivo indispensabile - soprattutto per le casse del club - viene considerato sempre l'accesso diretto in Champions.
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