IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Milletrecentosettantacinque giorni dopo il 26 maggio 2013, la Lazio torna a vincere il derby. Ancora in coppa Italia. Il risveglio è brusco. Spalletti ne è consapevole e mastica amaro ma con la testa è già al ritorno: «È una sconfitta che dà fastidio. Ora ci sarà da ribaltare un risultato difficile. Con il 2-0 bisogna stare attenti, loro rifaranno questa partita e noi dovremo essere più bravi. Sono convinto però che con la gara in casa il risultato sia assolutamente ribaltabile. Non è tanto per dire, le possibilità ci sono ancora tutte». L'analisi dei 90 minuti, come spesso accade, è perfetta: «L'approccio è stato buono, dovevamo però gestire meglio la palla e accorciare le distanze perché loro hanno giocatori veloci, capaci di ribaltare l'azione. E invece non siamo stati bravi. Dovevamo allungarli e poi venire a prenderli con il trequartista e i due esterni. La partita è andata come ce l'aspettavamo, il problema è che loro hanno fatto tutto perfettamente, noi invece abbiamo perso palloni nel traffico che andavano gestiti diversamente. Abbiamo spesso forzato la giocata, concedendo a loro le ripartenze dove hanno fatto due grandi gol». Spauracchio della serata, Ciro Immobile: «Se lo fai partire lui mette in difficoltà chiunque. Ha quella forza nei 60-70 metri che lo rende pericoloso. Lo devi soffocare prima, non farlo partire».
ZERO ALIBI Gli chiedono di fare un appello alla tifoseria in vista del derby di ritorno: «Io ne ho già fatti diversi. Avranno le loro motivazioni. Se hanno deciso di non venire, la squadra ha fatto bene anche senza la loro presenza fisica ma con la consapevolezza di avere un movimento importante alle spalle. Io me lo ricordo bene lo stadio con 70mila persone, quando si giocava col Chelsea e con il Real Madrid. Era un spettacolo bello. Ora non posso mica prenderli e tirarli dentro anche se so che hanno a cuore lo stesso la Roma». Nemmeno il tempo di respirare e sabato si gioca di nuovo contro il Napoli: «Vedremo che impatto avrà questa sconfitta nelle prossime partite. Nelle ultime prestazioni sembravamo una squadra matura, ora capiremo se è vero. Adesso bisogna pensare al Napoli. Nonostante le sconfitte, è una squadra in salute, gioca un buon calcio per cui bisogna attendersi che possa venir fuori una gara tosta. Se iniziamo a tirare fuori l'alibi della stanchezza non se ne esce. Se molliamo, siamo rovinati».
KEVIN IL GUERRIERO Chi non ci pensa minimamente ad arrendersi è Strootman: «È una brutta sconfitta, non abbiamo giocato la nostra miglior partita anche se avevamo iniziato bene. La Lazio ha giocato meglio di noi ma possiamo arrivare ancora in finale. Ora dobbiamo dimostrare sul campo che siamo forti, a partire da sabato contro il Napoli». Intanto Nainggolan, a fine partita, è uscito dal campo zoppicando per via di una contusione alla gamba destra.