IL TEMPO (A. SERAFINI) - Sbanda la Roma, vacillano le convinzioni all’interno dello spogliatoio. La corsa non è ancora chiusa, ma le proiezioni chiudono la porta alle ultime speranze giallorosse di tener viva la corsa alla capolista Juventus. Diego Perotti non ha dubbi: «In questo momento dobbiamo pensare più a mantenere il secondo posto e non perderlo di vista. Sicuramente dobbiamo aspettare il risultato della Juve, ma se vincono sarà difficile accorciare». Gli unici sprazzi positivi registrati nella disfatta con il Napoli sono nati dai suoi piedi, come quell’assist per Strootman che lascia comunque uno spiraglio positivo in classifica: «Siamo 2 punti sopra di loro, per fortuna abbiamo fatto quel gol che ci dà il vantaggio nello scontro diretto». Mentre Spalletti elimina l’alibi della stanchezza fisica, il numero 8 ammette comunque la fatica registrata durante le ultime settimane: «Le energie si usano se giochi prima con l’Inter, poi con la Lazio, ora col Napoli e poi devi viaggiare in Francia. Non deve essere un elemento su cui nascondersi, perché siamo siamo professionisti. Magari un po’ si sente, ma pensiamo agli ultimi 10 minuti giocati con il Napoli. Se fossimo a pezzi non li avremmo fatti così».
C’è da complimentarsi anche con gli avversari: «Se stiamo sopra forse noi siamo più bravi di loro, anche se il Napoli ha dimostrato di essere una grande squadra. Vi dico che begli spogliatoi alla fine eravamo distrutti, abbiamo dato il 110%, ma non sempre basta contro un avversario del genere». Del miracolo di Reina nei minuti di recupero meglio non parlarne: «Sono incazzato perché non ho segnato, perché non abbiamo pareggiato, perché abbiamo perso una partita importante». Non proprio una giornata d ricordare per l’argentino, in attesa inoltre di una chiamata dalla nazionale che alla fine non è mai arrivata: «Sono onesto, questa volta pensavo arrivasse quella telefonata. Ormai la speranza non ce l’ho più, se non riesco giocando titolare nella Roma, allora non so che fare. Lotterò fino alla fine, ma oggi ci sono rimasto male». L’unica ventata di ottimismo arriva da Strootman, il primo sui social a lanciare la carica: «Non ci arrenderemo, continueremo a spingere fino al limite».