LA REPUBBLICA (M. RUBINO) - «È tutto sbagliato, a cominciare dalla scelta dell’area». Per Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente e tifoso giallorosso, non è facile essere allo stesso tempo ambientalista e romanista: «Mi sono preso un sacco di insulti da quando seguo il dossier stadio», ironizza.
Perché la zona scelta è infelice?
«Sorge su un’ansa del Tevere ed è a rischio idrogeologico. Ma la Roma su questo non ha colpe: il Comune non ha saputo proporre un’alternativa. Il vero problema è un altro».
E sarebbe?
«I collegamenti. L’Arsenal, il Bayern Monaco hanno fatto stadi in zone dove ci si arriva con la metropolitana. Tor di Valle oggi è raggiungibile o dalla impraticabile via Ostiense o con la linea ferroviaria Roma-Lido, la peggiore d’Italia».
E allora qual è la soluzione?
«Attuare la delibera della giunta Marino che prevedeva anche il potenziamento della Roma-Lido con 16 treni l’ora. In tal modo la costruzione del nuovo stadio porterebbe anche un vantaggio alla mobilità cittadina».
E se questo non dovesse accadere?
«Se salta il punto dell’accessibilità su ferro siamo pronti a fare ricorso al Tar contro il Comune di Roma».
E sulle cubature cosa chiedete?
«Che il quasi milione di metri cubi del progetto, se rimane tale, sia stralciato dal piano regolatore»