IL TEMPO (A. SERAFINI) - Ancora qualche ora di attesa prima dell'ufficialità. Sarà il giorno della verità per Kevin Strootman, che in serata scoprirà se iniziare a scaldare i motori in vista delle sfide contro Milan e Juventus o piegarsi definitivamente alle decisioni iniziali del giudice sportivo.
L'appuntamento è fissato questa mattina alle 10 negli uffici della Corte Sportiva d'Appello della Figc, dove il dg della Roma Mauro Baldissoni insieme all'avvocato Antonio Conte e al giocatore,e sporranno la tesi difensiva studiata negli ultimi giorni per provare a cancellare le due giornate di squalifica comminate dopo il derby al centrocampista olandese, reo di aver simulato la caduta dopo la strattonata di maglia ricevuta dal biancoceleste Cataldi. Una contraddizione su cui si baserà ovviamente parte della difesa giallorossa, in cui verranno sollevati ulteriori interrogativi. Per esempio, se l'arbitro Banti ha deciso di ammonire Strootman per il lancio di acqua a Cataldi, per quale motivo il direttore di gara non ha deciso di estrarre un ulteriore cartellino giallo al romanista, accusato ora di aver simulato? Eppure la scena è avvenuta davanti ai suoi occhi, motivo per cui la Roma è convinta che non possa essere applicata la prova televisiva.
In attesa che la squadra torni dalla trasferta europea in Romania, la società ha deciso di convocare anche il numero 6 di fronte alla Corte d'Appello per far valere anche il punto di vista del ragazzo olandese. Strootman ha infatti già raccontato la propria versione dei fatti in più di un'occasione, motivando la caduta soltanto per il rischio di essere colpito ancora mentre si trovava girato di spalle. Una spiegazione in cui verrà mostrata ulteriormente, attraverso il supporto delle immagini, l'intenzione del giocatore di rialzarsi dopo pochi attimi per dirigersi al centro del campo, lontano dal parapiglia scoppiato di fronte alle panchine dopo il primo gol romanista nell'ultimo derby.