IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La qualificazione ai sedicesimi di Europa League e il primo posto nel gruppo E: è la notte perfetta della Roma che fa il suo dovere all'Olimpico, battendo il Viktoria Plzen 4 a 1 con tripletta di Dzeko (15 reti stagionali), e festeggia con un turno d'anticipo, unica italiana. Appuntamento al nuovo anno, con la certezza di evitare le 4 big (cioè le migliori nel ranking) che arriveranno dalla Champions e soprattutto con il vantaggio di dedicarsi esclusivamente al campionato fino a Natale (l'ultima partita di coppa, l'8 dicembre a Bucarest contro l'Astra Giurgiu, avrà il valore di un'amichevole). Il 3° successo in 5 gare di questa edizione è dunque prezioso proprio guardando al calendario dei giallorossi che prevede nei prossimi 23 giorni il derby contro la Lazio il 4 dicembre, la sfida in casa per il secondo posto con il Milan il 12 e lo scontro diretto allo Stadium contro la Juve il 17.
ROTAZIONE LIMITATA - A parte Alisson, ormai battezzato portiere di coppa, Spalletti non può esagerare con il turnover. E si accontenta di risparmiare inizialmente De Rossi e Perotti che sono in panchina, dove torna Vermaelen. Si allunga, però, la lista degli infortunati: Manolas si arrende in mattinata. Ruediger torna centrale e fa coppia con Fazio, sui lati Peres ed Emerson che attaccano anche contemporaneamente e difendono con approssimazione. A volte la Roma si allunga e soprattutto rinuncia al pressing: il Viktoria, sistemato da Pivarnik con il 3-4-2-1, ha il tempo di riallinearsi con 5 giocatori in difesa. Quando i giallorossi abbassano il ritmo, diventano prevedibili. Più che il possesso palla scelgono i lanci: Ruediger e Fazio da dietro e Strootman più di Paredes da centrocampo cercano gli attaccanti in profondità. I singoli, nella ripresa, faranno la differenza. Si scatena Dzeko, già decisivo per la promozione con la doppietta di Vienna.
SOLITA DISTRAZIONE - La Roma è sempre la stessa. Non cambia nel comportamento, passando dal campionato alla coppa, e rimane superficiale e discontinua. Non è una novità che spesso fatichi a chiudere il match. Così non sfrutta il gran gol di Dzeko che arriva presto e quindi indirizza la sfida. Proprio il centravanti segna per la prima volta all'Olimpico in Europa League, sinistro sul palo lontano da posizione defilata dopo il dribbling su Kovarik, ma poi spreca almeno 2 chance per il ko. Il Viktoria ringrazia e al primo tentativo pareggia: cross da sinistra di Kovarik e colpo di testa di Zeman. La difesa giallorossa si fa trovare impreparata: Peres è fuori posizione e Fazio guarda l'attaccante che segna. E' l'unica occasione dei campioni della Repubblica Ceca fino all'intervallo: basta e avanza, però, per complicare la serata a Spalletti che vede le sue punte papparsi altri gol. Iturbe e Dzeko fanno cilecca, Salah prende il palo esterno davanti alla porta spalancata. Paredes calcia forte su punizione: traversa. Ma è Dzeko che, dopo la doppietta di Vienna, indica la strada ai compagni: colpo di testa vincente su cross di Ruediger. Il Viktoria non c'è più e saluta l'Europa, anche se Alisson salva su Bakos, Perotti, entrato per Iturbe, inventa la rabona del 3 a 1, lievemente sporcata da Mateju, Dzeko firma la sua prima tripletta in giallorosso e la Roma, dopo 6 anni, vince 2 partite di fila in Europa (ultima volta nel 2010, in Champions, battendo il Basilea in trasferta e il Bayern Monaco all'Olimpico).