Amici d’infanzia e amici nuovi (Max Biaggi, Frankie Hi Energy), compagni di squadra attuali (El Shaarawy, Szczesny, Mario Rui, Strootman) e di ieri (Marco Borriello, Simone Perrotta con Marco Cassetti), e poi molti amici e amiche di Ilary (Teo Mammuccari e facce di autori del Grande Fratello). Lui si volta e ringrazia e quarant’anni non li dimostra nemmeno adesso, con il papillon e in abito blu: un fisico pazzesco per una carriera da fuoriclasse ormai dentro un tramonto magnifico, interminabile e innaturale.
Musica a palla, oltre 200 invitati. Dietro la consolle: Claudio Coccoluto.
Ilary scatenata. E anche il capitano. Piccola bolgia. In un angolo, un barman distribuisce cocktail parecchio alcolici (Nainggolan con un bicchierone: non si capisce se di acqua minerale o vodka-tonic). Laggiù, il buffet. E, lì in fondo, la scalinata che porta su, in un corridoio lungo tra camere affrescate e camini sempre accesi, dove nell’estate di cinque anni fa saliva Silvio Berlusconi.
Non si può dire che i regali di Spalletti non siano stati pensati. Per Francesco: la riproduzione della DeLoren, la macchina del tempo del film «Ritorno al futuro». Per Ilary: il cd della canzone di Mia Martini, «Piccolo uomo» (se qualcuno pensa che Ilary, appresa la notizia, possa essersi sentita in impaccio, sbaglia: lei l’impaccio se lo mangia).
Coccoluto urla: «Siete stanchiiiii?».
I calciatori della Roma, proprio no. Stupisce anzi la determinazione, la resistenza, l’entusiasmo con il quale si esibiscono in pista (Manolas, Iturbe, Paredes, Perotti, Florenzi) e così è inevitabile ripensare alla partita di domenica scorsa a Torino, persa contro il Toro, quando la maggior parte di loro ha sfoggiato gambe flaccide e rassegnata impotenza.
(corsera)