IL MESSAGGERO - «Nessuno mi ha mai scavalcato. Roma mi ha dato la vita». Walter Sabatini con un sorriso amaro ed un volto addolorato spiega, dalla zona interviste dell’Olimpico dopo Roma-Inter, la sua resa. «Da cinque anni sono alla Roma ed ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità. Non sono riuscito a fare la rivoluzione culturale che ora sta facendo Spalletti, forse perché il mio ruolo e le mie funzioni non me lo hanno permesso. O forse perché non ne ho le capacità», ammette amareggiato il ds che a fine stagione lascerà la società. «Io sto lavorando con la Roma e farò mercato, perché il mercato si fa adesso. Se la Roma non sarà all’altezza nel finale di stagione per me sarà vita grama. Non mi sento superato, sono in sella con me stesso pieno di buone idee e buona salute. Le motivazioni della mia scelta le vedremo in un’altra epoca, ho solo ritenuto che un po’ di verità non facesse male a nessuno, anche perché non ho nessun accordo di buonuscita, né ipotesi di altre squadre. Il mio più grande rimpianto sarebbe stato essere andato via senza aver costruito niente. Solo un cataclisma potrebbe farmi cambiare idea. Chi sarà il prossimo ds? Non faccio il nome altrimenti lo ammazzerei» conclude Sabatini.
Sabatini, la rivoluzione culturale è fallita: «Un po’ di verità non fa male a nessuno»
21/03/2016 alle 13:36.