LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Nell’attesa di capire i tempi dell’operazione legata a Perotti, tra tre giorni la Roma affronterà la trasferta di Verona in piena emergenza. Senza Iturbe (ufficialmente al Bournemouth), Dzeko (squalificato per due giornate), Pjanic e Nainggolan (squalificati), Ucan (infortunato) e con un Totti probabilmente convocato ma ancora non in grado di giocare a un certo livello, Garcia dovrà disegnare una formazione inedita. Sabatini continua ad avere una tempistica quantomeno discutibile sul mercato, con le cessioni concluse prima di avere a disposizione un sostituto (basti ricordare a esempio l’arrivo di Doumbia, un anno fa, tardivo rispetto al trasferimento di Destro al Milan). E così la partenza di Iturbe, con Gervinho che dovrà esser schierato titolare, rappresenta subito un problema per la squadra che dovrà affrontare il Chievo. Sarà di nuovo Florenzi a doversi muovere da esterno d’attacco, insieme a Salah, per dare equilibrio al tridente, tenendosi in panchina Iago Falque. Maicon e Torosidis si contendereranno una maglia da terzino destro. A centrocampo dovrebbe rientrare Keita, con De Rossi e Vainqueur. A meno che Florenzi non venga utilizzato proprio nel suo vecchio ruolo di mediano.
Tutti questi ragionamenti in attesa del rientro di Strootman, che i primi di febbraio riprenderà, secondo le previsioni dei medici, a lavorare con il gruppo. Il ragazzo spinge per accelerare i tempi, con lo staff di Garcia più propenso alla prudenza, perché non si vuole rischiare nulla, nella speranza di poter riavere il ragazzo al meglio della condizione almeno per i due mesi finali di stagione. La prossima settimana Strootman dovrebbe ricominciare anche a toccare il pallone sul campo, se dopo la visita che effettuerà a Villa Stuart il professor Mariani darà il via libera. Ieri, intanto, Garcia ha annullato la seduta di allenamento pomeridiana, perché molto soddisfatto del lavoro fatto dai suoi la mattina e, in generale, in questi ultimi giorni.