IL TEMPO (E. MENGHI) - La Roma fa il pieno di ex per la missione Champions. La lezione di Destro non è piaciuta ai suoi vecchi tifosi, ma è quell’intenzione lì che Garcia spera di vedere in Keita e Iago Falque, tra ricordi e speranze di rivincita.
In campo all’andata, nell’1-1 dell’Olimpico passato alla storia per la rete da antologia di Florenzi, ci saranno anche al ritorno a Barcellona. Il maliano ha vestito la maglia blaugrana per quattro anni, pieni di successi, ma da avversario non ha mai infierito contro il suo passato, né con il Siviglia né con i giallorossi. Addirittura una volta in Liga si è fatto espellere e in 161 partite nel campionato spagnolo era successo solo in un’altra occasione. Domani dovrebbe tenere i fili del centrocampo, perché De Rossi non si sente ancora pienamente recuperato. Sarà comunque sul charter che questa mattina alle 11 decollerà da Fiumicino e la rifinitura in programma in serata servirà come una sorta di provino finale per il «capitano del momento», che dovrebbe accomodarsi in panchina. Ieri si è allenato a parte, per gestirsi dopo il forfait dell’ultimo minuto contro il Bologna. Keita è reduce da un lungo stop e il campo del Dall’Ara non è stato certo l’ideale per chi ha il compito di fare gioco, ma sul terreno del Camp Nou (arbitra il turco Cakir) sarà sicuramente più a suo agio. Come a casa.
Lo stesso non può dire Iago Falque, altro ex della partita, con un trascorso ben diverso però. Perché l’esterno è uno dei «canterani» che non ha avuto un futuro nel club e non è mai arrivato nemmeno a giocare una gara con i grandi. Dopo i 90 minuti di metà settembre, ha un’altra chance per vendicarsi, con un pizzico d’esperienza in più, visto che il peso dell’esordio in Champions se l’è tolto. Garcia sta pensando di schierare Iago e Florenzi sulla linea di centrocampo (dietro ballottaggio Maicon-Torosidis), con Keita e Nainggolan in mezzo e Pjanic (oggi farà compagnia al tecnico in conferenza stampa alle 18.30) alle spalle di Dzeko, che pure una piccola rivincita vorrebbe prendersela: l’attaccante bosniaco, ai tempi del Manchester City, è stato eliminato due volte agli ottavi dai blaugrana.
È almeno lì che i giallorossi vorrebbero arrivare, superando un girone che si è messo male dopo il clamoroso ko con il Bate Borisov, ma è tornato accattivante con il 3-2 al Bayer Leverkusen. La Roma dovrà tenere gli occhi aperti sull’altro campo, il risultato del match tra tedeschi e bielorussi conta quasi più di quello del Camp Nou, dove un pari servirebbe a poco e, in teoria, la squadra di Garcia dovrebbe giocare per vincere. Ma servirà una difesa d’acciaio contro quei fenomeni in grado di fare quattro gol al Real Madrid, che proprio là dietro ha traballato parecchio. Luis Enrique ha gestito Messi e c’è da dire che non ne ha sentito neanche tanto la mancanza, ma sarà l’arma in più per provare a sfatare un tabù. Sì, perché paradossalmente la Roma è ancora imbattuta contro il Barcellona e nei tre precedenti ufficiali ha ottenuto una vittoria e due pari.
I giallorossi sono incerottati, le assenze di Gervinho e Salah limiteranno gli attacchi in contropiede che avrebbero fatto comodo contro un undici abituato a tenere il pallino del gioco. Garcia dovrà convocare Tumminello dopo aver lanciato Soleri a Borisov, mentre Ponce e Sadiq, già nel giro della prima squadra, staranno con la Primavera. Lo impone il regolamento. Non è invece scritta da nessuna parte la «legge dell’ex», ma la Roma - un po’ per scelta, un po’ per necessità - proverà ad affidarsi a chi la Spagna la conosce bene e a chi ha una rivincita da prendersi.