IL TEMPO (F. SCHITO) - Un'esultanza rabbiosa, esasperata e prolungata quella di Mattia Destro. Quasi una liberazione per l'attaccante di Ascoli Piceno che contro la sua ex squadra è un cecchino. La maglietta tolta, lanciata e di corsa a ricevere l'abbraccio del Dall'Ara. Era diffidato, sarà squalificato e per questo oggi arriverà la sgridata di Donadoni, ma poco importa. «Per me è importante far gol qui, questi tifosi mi hanno accolto bene, mi sono stati vicini anche nei momenti difficili, sono contento per questo gol - le parole del numero 10 rossoblù - ma soprattutto lo sono perché abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra e uscire con una sconfitta sarebbe stato amaro». Nessuna polemica contro la sua ex squadra, nemmeno contro l'allenatore che lo aveva scaricato dicendo che al posto suo sarebbe arrivato «un attaccante più forte». Anzi, parole di ammirazione nei confronti di Edin Dzeko: «È un grande campione - prosegue Destro - e quando ne affronto uno da parte mia c'è grande rispetto. Sono contento che la Roma abbia un giocatore del genere». Quando vede giallorosso, Mattia, non sbaglia mai. Da quando ha lasciato la capitale, dal gennaio dello scorso anno, Destro ha incontrato Pjanic e compagni in due occasioni, una volta con la maglia del Milan, ieri in rossoblù e l'attaccante classe '91 non ha mai mancato il bersaglio. Il bottino però diventa esiguo se si analizza lo score complessivo: dall'addio a Trigoria ha segnato la miseria di cinque reti complessive, di cui 2 in questa stagione.
Chi sta ritrovando il campo e la continuità è invece Maicon che ieri è partito titolare con Florenzi nel tridente offensivo: «Non ho mai giocato su un campo in queste condizioni. Non ce lo aspettavamo - dice il brasiliano - pensavamo drenasse di più. Nel primo tempo abbiamo sofferto, nel secondo abbiamo gestito meglio». Maicon vede il bicchiere mezzo pieno: «Peccato non aver centrato la vittoria, ma è stato comunque importante aver fatto punti. Martedì dovremo girare pagina, a Barcellona sarà difficilissima».