IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Sette gare in 22 giorni fa rima con turnover. Un termine indigesto a Garcia, almeno in questo avvio di stagione. Sinora le critiche maggiori il francese le ha ricevute quando in virtù di impegni ravvicinati ha dovuto gioco-forza cambiare la squadra. Prassi del calcio moderno, direbbe qualcuno. Meno, ribattono altri, stravolgere l’undici titolare. In campionato è accaduto almeno tre volte e solamente a Frosinone (con qualche brivido di troppo) è andata bene. Contro la squadra di Stellone, Garcia rinuncia a Pjanic (infortunato), Nainggolan e Salah, i più stanchi nella valutazione del francese dopo gli impegni con le rispettive nazionali. Debutta in difesa Ruediger, con De Rossi che torna a centrocampo. Totti e Gervinho in attacco insieme a Dzeko: il 4-2-3-1 di partenza si trasforma in un anomalo 4-4-2 con il capitano e il bosniaco a pestarsi i piedi. Ma è col Sassuolo che Rudi esagera. Ne cambia sei sull’undici capace di fermare quattro giorni prima il Barcellona. L’unico avvicendamento obbligato è in porta (Szczesny è out). Gli altri sono scelte tecniche. In difesa rilancia dopo quasi 8 mesi Maicon, fisicamente non pronto, e Torosidis, formando una linea a quattro di soli calciatori di piede destro. In mediana fuori Keita per il ritorno di Pjanic. Davanti Iturbe per Iago Falque e Totti per Dzeko. La Roma pareggia: apriti cielo. Anche perché tre giorni dopo a Genova è chiamato a fare una rivoluzione al contrario: stavolta ritocca alla squadra che ha superato 2-1 la Juventus il 30 agosto, tranne Szczesny ancora ai box. La Roma perde, nonostante per lunghi tratta della gara metta alle corde la Sampdoria. Arrivano altre critiche.
PERCORSO INSIDIOSO - Ora non può più sbagliare. Il miniciclo che inizia sabato con l’Empoli dirà che stagione attende la Roma. Perché oltre ai toscani e all’Udinese, entro l’8 novembre i giallorossi affronteranno quelle che al momento sono le prime tre in classifica: Fiorentina, Inter e Lazio. Senza contare il doppio confronto in Champions con il Bayer Leverkusen (divenuto ancora più insidioso dopo il ko inatteso di Borisov) che s’incastra tra la sfida ai viola e il derby. Proprio per questo motivo, è inevitabile che in queste 7 gare Garcia debba ricorrere al turnover. Considerando titolare la formazione anti-Juventus, va tolto Keita (tornerà dopo la sosta post-derby) e vanno aggiunti Maicon, Castan e Ruediger in difesa, Gervinho e Totti (a partire da Firenze: ieri nuovi esami che hanno evidenziato un miglioramento del flessore destro) in attacco e (forse) Vainqueur in mediana. In totale 15-16 pedine da ruotare per trarre il massimo profitto da tre settimane decisive. Difficile, infatti, che possano unirsi – se non per un minutaggio esiguo– Gyomber, Uçan e Emerson, oltre al baby Ponce e all’involuto Iturbe.
NBA A TRIGORIA - Aspettando di conoscere le scelte di Garcia, la Roma si dà al basket. De Rossi, Florenzi, Nainggolan e Manolas sono stati protagonisti della NBA #HalfCourt Challenge, sfida dove ogni calciatore ha cinque tentativi per segnare un canestro da una distanza equivalente a una metà campo da pallacanestro. Ce l’hanno fatta il greco e il belga. Davanti allo 0/5 De Rossi, scherzando, si è giustificato così: «C’era troppo vento…».