Roma, Garcia amaro: "Vittoria di Pirro". Dzeko, Totti e Keita rischiano un lungo stop

27/09/2015 alle 14:52.
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CORSERA (G. PICENTINI) - «È stata una vittoria di Pirro». Non riesce ad essere soddisfatto Rudi per il 5-1 contro il Carpi, e nel manifestare la sua delusione utilizza una frase già usata il 18 ottobre 2013 dopo la vittoria casalinga contro il , l’ottava della serie di 10 che ottenne nel suo primo anno in giallorosso. In quell’occasione perse e Gervinho, che rimasero fuori a lungo. Ieri è toccato ancora una volta al capitano uscire per infortunio al flessore , lo stesso problema di . Entrambi non ci saranno martedì in col Bate Borisov, gara che difficilmente vedrà tra i suoi protagonisti pure : il centravanti è uscito alla fine del primo tempo per un «trauma distrattivo» al ginocchio . Il bosniaco è andato via dallo stadio con una vistosa fasciatura, è stato preso con la macchina dalla fidanzata praticamente nella pancia dell’Olimpico e non ce la faceva nemmeno a guidare. Oggi si sottoporrà agli esami strumentali che stabiliranno l’entità dell’infortunio, ma a meno di un miracolo in non ci sarà.

«Ho perso tre giocatori per infortunio in 50 minuti - l’analisi del tecnico francese - e per noi non è una buona cosa, peseranno soprattutto in futuro». Ci voleva una boccata d’ossigeno dopo la doppia delusione contro Sassuolo e Sampdoria. «L’umore è sempre stato buono dentro lo spogliatoio, i ragazzi erano tranquilli. Lo avevo detto che giocando come a Genova ne avremmo vinte tante, dobbiamo sempre essere consapevoli dei nostri mezzi e metterli in campo. Col Carpi abbiamo giocato bene, potevamo segnare più di 5 gol». Tra i protagonisti il suo pupillo Gervinho e . «L’ivoriano può fare grandi cose e già nel precampionato era stato uno dei migliori, aveva dimostrato di essere concentrato e di voler aiutare la Roma. La sua fiducia è tornata alta ed è un bene per lui: si è rivisto quello dei primi 18 mesi in giallorosso. ha fatto una grande partita, la parata sul rigore ci può stare ma la seconda è straordinaria, solo un come lui poteva compierla».

Si è preso una bella rivincita, il abruzzese. Criticato duramente dopo le gare con il Sassuolo e la Sampdoria, ieri è stato accolto dai fischi del pubblico dell’Olimpico. La sua bravura è stata quella di riuscire a tramutarli in applausi, e non solo per il rigore parato nel secondo tempo a Matos. «È stata una settimana - le sue parole a fine gara - nella quale non sono stato messo nelle condizioni ideali per fare quello che di solito faccio, cioè allenarmi e parare. Il calcio però è così, soprattutto in posti come Roma e . Bisogna accettare che i tifosi vogliono tantissimo e fanno bene a pretendere tanto, ma devono capire che soltanto attraverso l’equilibrio nei giudizi e nella passione può migliorare questo ambiente che noi stiamo cercando di trasformare in vincente. Noi giocatori e la società lo stiamo facendo - chiude il - la gente deve capire che i nostri sforzi devono essere accompagnati dal loro entusiasmo».