GASPORT (A. FROSIO) - L’investitura è arrivata direttamente dall’uomo che porta la corona: «Dei nuovi stranieri metto Dzeko davanti a tutti: arriverà almeno a venti gol». Che non basterebbero per prendere lui, Luca Toni, capocannoniere dell’ultimo campionato con 22 reti, alla pari con l’interista Mauro Icardi. Ma avanzano per capire che la Serie A parte col botto, uno contro l’altro due possibili concorrenti per il trono del gol. Due che si conoscono bene. O almeno, uno conosce bene l’altro: quando il campione del mondo Toni frustava le difese tedesche con la maglia rossa del Bayern, in verde arrivava a Wolfsburg dalla Bosnia un ragazzetto bosniaco che molti paragonavano addirittura a Van Basten.
«Lo avevo notato già in Bundesliga, la sua carriera non mi ha sorpreso», ha raccontato Toni. Per l’Hellas e il suo miglior attaccante, in realtà, la sfida deve allargarsi, perché di fronte Garcia mette loro non solo il bosniaco arrivato dal City: ci aggiunge la freccia Salah da una parte e il sorprendente Iago Falque dall’altra.
22 A 23 Numericamente, Luca Toni regge il confronto senza troppi problemi. Il suo bottino della stagione 2014-15 sfiora quello accumulato dall’altro tridente messo insieme: 4 gol per Dzeko in Premier, 6 per Salah in quattro mesi di Fiorentina, 13 per lo spagnolo esaltato da Gasperini al Genoa. Intanto, comanda Toni, che riceve in casa i pretendenti alla sua corona senza troppa voglia di essere ospitale. Mandorlini, per farlo sentire a proprio agio, comincerà senza l’aggiunta dell’estate, Pazzini, per evitare di cambiare l’impostazione tattica che ha permesso a Toni di segnare 42 gol nelle ultime due stagioni. Quindi avanti con il 4-3-3, Luca centravanti che non si tocca, ai lati due corridori come Juanito Gomez e Jankovic per i cross. Ma in area, terreno di caccia preferito di Toni, arriveranno palloni profondi anche dagli interni, secondo un’intesa che è l’arma in più a disposizione del Verona.
COMBINAZIONI Il tridente della Roma si muoverà in modo un po’ diverso. Inevitabilmente più offensivo perché è facile pensare che saranno i giallorossi a impostare la partita. La combinazione è potenzialmente deflagrante, nel campionato italiano: Dzeko è una soluzione di peso in mezzo all’area che prima Garcia non aveva, Salah è rapidissimo come Gervinho ma forse più spaccadifese e con più senso del gol, a sinistra Iago Falque - che pure sa come si segna - aggiunge la disponibilità all’assist, perché sarà soprattutto suo il compito di produrre cross per il centravanti. Le conoscenze reciproche non possono essere perfettamente oliate: Dzeko è sbarcato da Manchester appena una decina di giorni fa. Eppure, nella prima uscita ufficiale con la maglia giallorossa, in amichevole contro il Siviglia, gli sono bastati tre minuti per segnare (aggiungendone poi un altro), sfruttando un movimento che vedremo spesso: Salah si «abbassa» per ricevere palla o aprire spazio alla spinta del terzino destro, Dzeko attacca la porta dal centro in diagonale e viene servito in area dalla verticalizzazione dell’esterno.