CORSERA (G. PIACENTINI) - Nelle intenzioni di chi l’ha costruita mattone su mattone, cioè il d.s. Walter Sabatini, la quinta Roma americana, la terza con al timone Rudi Garcia, dovrà essere finalmente vincente. A Trigoria sono convinti di poter interrompere l’egemonia bianconera e che i 17 punti di differenza emersi alla fine dello scorso campionato, oggi siano molti di meno. Il «gap» incolmabile di cui parlò il tecnico francese, facendo arrabbiare non poco il patron James Pallotta, è stato invece assottigliato grazie agli arrivi di Edin Dzeko e Mohamed Salah. Il centravanti bosniaco sogna di ripetere il percorso di Carlos Tevez, passato da riserva nel Manchester City a protagonista in Italia. Se lo augurano anche i tifosi, tornati ad esaltarsi quindici anni dopo Batistuta: la «prima» (doppietta contro il Siviglia, la sera della presentazione all’Olimpico) è andata bene, domani a Verona contro l’Hellas l’esordio ufficiale. Per l’egiziano, invece, si è arrivati alla battaglia legale tra Fiorentina e Chelsea. L’hanno spuntata gli inglesi e la Roma ha piazzato il colpo. A completare un mercato di alto profilo Iago Falque e Szczesny.
Tutto perfetto? Non proprio, perché al netto della questione-Strootman (non tornerà prima di fine ottobre), soprattutto in difesa c’è qualcosa (molto) da registrare: alle spalle della coppia centrale composta da Manolas e Castan — reduce da un anno di inattività — troviamo il tedesco Rudiger e lo slovacco Gyomber, proveniente dal Catania. In attesa dell’esterno francese Digne, a Verona a sinistra giocherà il «vecchio» Torosidis perché Cole è in odore di rescissione. Sulla fascia opposta con Maicon già out, il titolare sarà Florenzi, alla sua prima stagione da terzino. Al Bentegodi forse potrà bastare. Ma già alla seconda all’Olimpico arriverà la Juventus: la sfida potrà dare subito un verso alla stagione di entrambe.