IL MESSAGGERO (B. SACCA') - In attesa di affidarsi ai gol di Edin Dzeko, ancora frenato da alcune noie burocratiche, la Roma scopre un altro dei nuovi acquisti: Mohamed Salah, maglia numero 11, 23 anni compiuti giusto un paio di mesi fa. Veder giocare l’attaccante egiziano, del resto, sarà la ragione che questa sera accenderà la curiosità dei tifosi giallorossi, pronti per l’amichevole dello stadio Mestalla tra la squadra di Rudi Garcia e i padroni di casa del Valencia (ore 21.30, diretta su Roma Tv). Presentato ieri in una sala-stampa di Trigoria quasi deserta, Salah ha preferito parlare in arabo, nonostante qualche parola di inglese la conosca.
«NESSUNA SPIEGAZIONE»
Pochi i concetti interessanti, rari quelli che abbiano superato la soglia della banalità: tanto che, tempo 15 minuti, Mohamed aveva già ringraziato il suo traduttore, salutato l’ambasciatore egiziano in Italia e offerto pose con tanto di divisa giallorossa. «La squadra ha elementi importanti per vincere. Il nostro obiettivo è far felici i tifosi. Credo che la Juventus sia una squadra importante, ma io e i miei nuovi compagni possiamo andare oltre le aspettative. La Fiorentina? Un’esperienza utile. Ma quel periodo è finito e ho avuto il diritto di scegliere, per questo sono alla Roma», ha sussurrato. Per la verità, durante la conferenza non è mancata una nota stonata. Ricorderete una serie di polemiche legate ad alcune presunte frasi anti-semite pronunciate da Salah nei mesi passati. A precisa richiesta di chiarimento, ieri il giocatore ha sorvolato con abile gioco di parole: «Non so a cosa vi riferite. Se avete delle dichiarazioni testuali, posso rispondere. Ma non sono responsabile di quelle attribuite a mio nome dalla rete». Un confronto, una spiegazione, a questo punto, non avrebbero certo prodotto disastri, tutt’altro: solo che alla Roma non devono averla pensata così e, quindi, in un baleno hanno preferito andar oltre, planare verso altri argomenti, cercando di depositare un velo scuro sull’argomento. Effetto opposto ottenuto alla grande.
DOV’È LA VITTORIA?
Venendo al calcio giocato, va registrato che stasera la Roma di Rudi Garcia andrà alla ricerca della vittoria perduta. Già, perché a guardare indietro si scopre che la squadra non ha ancora conquistato un successo durante i tempi regolamentari nell’arco delle cinque amichevoli giocate dall’inizio della preparazione estiva. In serata, ieri, il tecnico ha diramato la lista dei 31 convocati; eccoli: Lobont, Yanga Mbiwa, Cole, Nainggolan, Castan, Iturbe, Ljajic, Totti, Salah, Maicon, Falque, Pjanic, De Rossi, Ibarbo, Keita, Destro, Florenzi, Szczesny, De Sanctis, Gervinho, Paredes, Torosidis, Manolas, Romagnoli, Uçan, Anocic, Machin, Pop, Doumbia, Capradossi e Sanabria. Ancora assente Strootman, che continua a lavorare in via differenziata. Come detto, Dzeko non andrà a Valencia per un ritardo connesso ai documenti per il tesseramento: ieri mattina, intanto, ha completato la visite mediche di rito. «Buona fortuna a uno dei migliori attaccanti con cui ho giocato», il tweet di David Silva. La Roma si è allenata alle nove del mattino: tattica e partita a campo ridotto. Volerà a Valencia alle 10.45 da Fiumicino.