Roma, tre nuovi non bastano

13/07/2015 alle 13:40.
sabatini-garcia

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Pinzolo è una tappa intermedia, necessaria ma non decisiva per capire il futuro. Ma qualcosa si è intuito, però. Ad esempio, che alla Roma i famosi tre acquisti indicati da in conferenza stampa non possono bastare. Tre sono pochi, o meglio sono pochi se si vuole alzare l’asticella e da una semplice lotta per il secondo posto si desidera passare a una competitività massima, in campionato e . Ma la rosa è incastrata tra equivoci e dubbi. Le certezze, per ora, sono poche. E’ vero che per la chiusura del mercato ci vuole tempo, per adesso un punto si può fare. Appunto, una tappa intermedia. L’incastro è nei calciatori che dovevano partire e invece sono ancora in rosa. Alcuni di loro stanno facendo di tutto per cambiare la storia, vedi e Cole; altri, come Gervinho e , sono presenti e nel frattempo si sono beccati qualche insulto dai tifosi contestatori, saliti a Pinzolo gli ultimi giorni per ribadire il loro no alla politica di Pallotta. Pochi, decisi e soprattutto rumorosi. L’Osvaldo di ieri è il di oggi, tanto per fare un esempio. E se, come sostiene , la Roma per acquistare ha bisogno di cedere, certi calciatori bloccano le operazioni. Lavorare con la rosa al completo da metà agosto è un conto, farlo da domani, quando la squadra partirà per la torunèe oltreoceano, è un altro.

RICOMINCIO DA QUATTRO - ha detto tre. Un centravanti, un terzino e un attaccante (più un , non dal costo elevato). Di terzini, vista la situazione, ne servirebbero due, perché ha 34 anni ed è acciaccato, studia da terzino (e in questo momento ha un ginocchio non proprio perfetto) e è una riserva. In teoria avrebbe bisogno di un esterno sinistro vero (il cui vice oggi è Cole, mai preso in considerazione lo scorso anno e in più pure lui ha scavallato da un po’ la pubertà) e di un altro che, all’occorrenza, sappia giocare anche a destra. Poi, se parte Romagnoli, ci sarà bisogno pure di un altro centrale perché e Yanga Mbiwa non bastano, sapendo che dietro di loro c’è il volenterosissimo , fermo da un anno. A centrocampo evitiamo di cercare il pelo nell’uovo. La Roma ha scelto di puntare su (anni 34), , e , pure lui al momento ai box e non si sa quando tornerà a pieno regime. Quelli dell’anno scorso, insomma. Davanti, l’unica certezza è che arriverà un centravanti dalla doppia cifra nel sangue. non garantisce, vista l’età, una continuità di rendimento. Gli altri? Sono , che tenta il riscatto dopo la stagione al minimo appena conclusa, , zero gol con la Roma, , sempre sul piede di partenza, e Gervinho, un altro che doveva partire e che per ora è qui, senza sapere per quanto. C’è poi, voglioso, ma per ora tutto da verificare, anche se ne parla benissimo e avrà le sue ragioni perché lo vede lavorare da vicino. Se non altro, lo spagnolo sembra affidabile e comunque non può essere lui il problema. In attacco la Roma cerca opzioni alternative: un dopo Gervinho o un dopo , uno che sappia agire da seconda punta e che abbia nelle gambe, pere lui oltre il centravanti, facilità sotto porta. Così, per ritrovare efficacia in attacco, per dirla alla .

RUDI “SORRIDENTE” - L’arrivo di , che ormai passa per quello capace di risolvere pure i problemi del traffico di Roma, ha un po’ ridimensionato il protagonismo naturale di . Rudi ha reagito, nel finale di ritiro, mostrandosi determinato, sorridente e combattivo. Ha chiarito subito, però, che la Roma non è in grado di lottare per lo scudetto, a meno che qualcuno lassù molli. Due anni fa era il condottiero senza macchia né paura, oggi si comporta da dirigente-impiegato, che certe cose non capisce ma si adegua. Ha voglia di dimostrare che lo scorso anno, se certe situazioni non sono andate bene, non è stato per colpa solo sua. La squadra lo segue ancora, lavora e continuerà a farlo. Correre è fondamentale, lo scorso anno la Roma non lo ha fatto, ma ciò che conta è la qualità dei giocatori. E per ora è tutto in costruzione e tanto c’è da fare.