IL TEMPO (E. MENGHI) - La Roma saluta Pinzolo con una sconfitta. Pur con tutte le attenuanti del caso, nazionali assenti e appena 6 giorni di preparazione atletica (poca, ma pesante) sulle gambe, steccare la prima amichevole non è certo un bel modo di iniziare. Soprattutto se di fronte c’è una squadra di seconda categoria ungherese, il Gyirmot Gyor. Garcia schiera un undici diverso per tempo, i titolari nel primo e la Primavera con l’aggiunta di Destro nel secondo. Ed è proprio l’attaccante con la valigia pronta l’unico mattatore del test (fischiato), vinto 2-1 dagli ospiti con i gol di Belizky e Simon Attila.
Iago Falque fa una buona impressione, iniziando da trequartista alla Pjanic nel 4-2-3-1 disegnato dall’allenatore francese, consentendo a Totti di restare in avanti, perché ad indietreggiare per dare una mano ci pensa lui. La Roma dei «grandi» non segna e torna d’attualità il problema della passata stagione: la poca concretezza sotto porta. Gervinho sembra non aver ancora smaltito le tossine della Coppa d’Africa, Iturbe si impegna tanto, ma si perde nei preziosismi.
E dietro le cose non vanno meglio. Cole appare il più tonico (gli è stato annullato un gol per fuorigioco), anche se il vero protagonista è Castan, non impeccabile nell’azione del vantaggio degli ungheresi, ma combattente in campo e soprattutto fuori. «Sono incazzato perché abbiamo perso», dice a fine amichevole, dimostrando quella personalità di cui si era sentita la mancanza. «È vero – spiega il brasiliano – che abbiamo le gambe pesanti e ci sono tanti giocatori fuori, ma bisogna sempre vincere. Dobbiamo essere più attivi e più cattivi in campo, dispiace dirlo ma è così. Dobbiamo imparare che il calcio non è sempre bello e bisogna fare le cose semplici. Non c’è stato tanto tempo per lavorare sulla fase difensiva, ma se abbiamo preso gol è perché ci lamentiamo troppo». Non sono dunque maturi i tempi per vedere il gioco spettacolare chiesto da Garcia, non certo entusiasta del risultato: «Odio perdere. Anche se stanchi, i giocatori devono fare meglio. I giovani hanno dato tutto, ne porterò qualcuno in Australia. Arriveranno amichevoli importanti e quelli scesi in campo contro il Gyirmot devono essere pronti per affrontare Real Madrid e Manchester City».
Ieri sera la squadra è rientrata nella capitale, oggi si riposa in attesa dei nazionali (tutti il 13, solo Romagnoli è atteso il 14, mentre Ibarbo il 20). Il primo allenamento nella terra dei canguri è previsto il 16. E sarà meglio cambiare rotta, perché i tifosi sembrano aver già perso la pazienza e durante la partita hanno alzato i soliti cori contro Pallotta, invitato i giocatori ad allenarsi meglio e a tirare di più in porta. Castan li capisce: «Quando è tanto che non vinci un trofeo, questo umore è normale. Dobbiamo essere uomini. Non guardatemi più come un malato, ho la personalità per ricevere tutte le critiche: sono un calciatore come gli altri. Ed è arrivato il momento di vincere».