CORSERA (G. PIACENTINI) - La Roma ha un problema a centrocampo. Nell’immediato, cioè in vista della gara di domenica sera (arbitra Banti) contro l’Udinese, e per il futuro. Per quanto riguarda la prima, non è una vera e propria emergenza, o meglio non lo è di più rispetto a quanto già successo più volte nel corso della stagione. Il dubbio riguarda la disponibilità di Pjanic e Keita: il primo ieri ha svolto ancora lavoro differenziato perché la caviglia gli dà ancora fastidio e la sua presenza contro i friulani non è certa. Il secondo ha ricominciato ad allenarsi con i compagni, e quindi in caso di bisogno toccherà a lui giocare al fianco di De Rossi e Nainggolan.
Per quanto riguarda il futuro, però, le incognite sono più delle certezze, e il paradosso sta nel fatto che ad inizio stagione il centrocampo era il reparto che veniva considerato il più forte in Italia al pari di quello della Juventus. Si discuteva su chi, tra Pjanic, De Rossi e Nainggolan, avrebbe dovuto lasciare il posto al rientrante Strootman o a Keita, che nelle sue prime uscite aveva stupito tutti, e sul fatto che nessuno poteva contare su giovani di prospettiva come Uçan e Paredes.
A tre giornate dalla fine della stagione, con la qualificazione Champions ancora da conquistare, di certezze non ce ne sono: Pjanic piace sempre a parecchi club in Europa (anche il Barcellona avrebbe fatto un sondaggio negli ultimi giorni). Strootman ha subito un altro grave infortunio e dovrebbe essere a disposizione per il ritiro precampionato, ma vista la delicatezza del problema (la cartilagine del ginocchio) nessuno si azzarda a fare previsioni. De Rossi ancora una volta in questa stagione è stato il bersaglio degli attacchi di una parte dell’opinione pubblica, che lo ha individuato come il capro espiatorio e principale responsabile di tutti i problemi giallorossi: un suo addio a fine anno, seppur improbabile, non sarebbe una sorpresa clamorosa.
Paredes e Uçan sono stati bocciati senza appello da Rudi Garcia, e il prossimo anno andranno a giocare in prestito. Poi c’è Nainggolan, la cui situazione è tutta da definire. Il riscatto della seconda metà dal Cagliari che a gennaio sembrava scontata (poi i soldi che servivano furono utilizzati per prendere Doumbia), si è complicato. La società sarda ha alzato le pretese ben oltre i 10 milioni che la Roma pensava di spendere, e anche l’accordo per l’adeguamento del calciatore (che con i giallorossi ha un contratto fino al 2018), è lontano. Anche di questo si occuperà nelle prossime ore Walter Sabatini, che volerà a Milano per risolvere alcune questioni in sospeso: col Cagliari oltre che del Ninja si parlerà di Astori e di Ibarbo; col Genoa di Bertolacci (e Perotti); con la Sampdoria di Romagnoli e della possibilità che a Genova finisca Mattia Destro.