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Formello in estasi con i vecchietti. A Trigoria ormai Gervinho è un caso

18/03/2015 alle 09:31.
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GASPORT (D. STOPPINI - N. BERARDINO) - Qui dove tutto funziona, lì dove tutto pare nero.Lazio e Roma si trovano nel mezzo di una volata impensata a inizio stagione. E ora reale, perché frutto di un 2015 di segno opposto. Ecco un viaggio tra i sorrisi di Formello e le preoccupazioni di Trigoria.

AMBIENTE - Lazio - Una stagione nata nel segno della fiducia verso il nuovo corso di Pioli, anche se si avvertivano ancora gli strascichi della contestazione a Lotito. Un macigno la mancata qualificazione in Europa League. E poi quel derby incastrato alla penultima giornata che, con i progetti-scudetto della Roma, faceva paventare un faccia a faccia con i cugini in odor di tricolore in una data 24 maggio, troppo beffardamente vicina al 26 maggio della Coppa Italia vinta proprio contro i giallorossi nel 2013. La squadra di Pioli ha saputo conquistarsi simpatia e calore subito col bel gioco e la mentalità offensiva. Il crescendo in classifica sta donando alla Roma biancoceleste una stagione emozionante anche nel confronto con la Roma per quel secondo posto ad appena un punto.

Roma - Il mondo giallorosso si è invece via via avvitato su stesso. La squadra viene regolarmente fischiata all’Olimpico ormai da due mesi: l’ultima esultanza ha pure questa il sapore del derby, perché dal selfie di sotto la in poi la Roma non è più riuscita a riscaldare l’Olimpico. Il clima ora è questo: stadio che è arrivato a gridare «mercenari», radio private che diffondono audio rubati di un calciatore che accusa i compagni di non correre, calciatori fermati per strada — è accaduto ieri mattina a , prima di un incontro con gli studenti di una scuola — con energiche richieste di spiegazioni sul momento Roma.

RIVELAZIONI/DELUSIONI - Lazio - Nel campionato scorso si era dibattuto tra problemi fisici e di ambientamento. Giunto in Serie A dopo sette stagioni in Belgio con l’Anderlecht, Lucas Biglia è rinato in estate. Al Mondiale, era partito tra rincalzi per poi diventare titolare, anche nella finale persa dall’Argentina con la Germania. Così la Lazio si è ritrovata un elemento di spessore internazionale. E soprattutto Pioli ha scovato in Biglia il play giusto per il suo gioco a trazione anteriore. Dinamismo e senso tattico le doti migliori. A 29 anni si sta riscoprendo da un uomo-guida ed è nel mirino dei top club europei

Roma - A Trigoria ora si fa fatica a riconoscere i calciatori. Almeno quelli rimasti, perché diMaicon, e  si sono perse le tracce per infortuni vari. Ma due nomi su tutti sono simbolici per tratteggiare il momento giallorosso: Gervinho e . L’ivoriano ha segnato solo due reti in campionato. Il suo rapporto stretto con  è diventato uno dei punti in discussione nello spogliatoio, con molti compagni toccati dal pensiero che il trattamento non sia uguale per tutti, nelle scelte di formazione. è l’altro big che sta mancando nelle prestazioni, l’altro a cui il tecnico faceva riferimento nel post Sampdoria: continuamente alle prese con acciacchi fisici di varia natura, il bosniaco è l’indiziato numero uno — l’altro è  — a partire in caso di mancato accesso diretto alla .

I VECCHI - Lazio - Pioli ha trovato il sostegno dei veterani. Miro Klose e Stefano Mauri, i nomi più appariscenti. A 36 anni, il tedesco reduce dal trionfo in Coppa del Mondo e dal titolo di miglior marcatore all time della manifestazione, ha rispolverato il passo per dare il suo apporto non soltanto con i gol (8 in campionato e 3 in Coppa Italia). Un avvio in salita: tanto part time causa Djordjevic titolare. Poi, l’infortunio del serbo (24 gennaio, frattura del malleolo) e il suo rilancio nel momento della svolta laziale. Stefano Mauri, 35 anni, è la bussola della manovra. Un jolly tra centrocampo e attacco (8 reti in campionato). Fa perdere riferimenti agli avversari. Un capitano che sa guidare la rotta del gioco.

Roma - I vecchietti della Roma, o comunque i giocatori di maggiore esperienza, sono finiti sul banco degli imputati. Il rendimento di  è calato, gli errori di Firenze hanno spaccato ancor di più un ambiente che si divide tra le critiche per uno stipendio non in linea con le prestazioni e l’amore incondizionato dimostrato dallo striscione esposto dalla prima della Samp. ancora non divide, ma certo non unisce come una volta: il mancato arrivo di un centravanti all’altezza — unito alla frettolosa cessione di — è uno dei nodi principali delle difficoltà offensive della Roma.

I GIOVANI - Lazio - A parte Felipe Anderson, stanno emergendo anche De Vrij e Cataldi. Il centrale è arrivato dal Feyenoord a fine luglio, pochi giorni dopo la beffa Astori. Considerato uno dei migliori difensore del Mondiale, l’olandese ha scelto la A per crescere. Ora ringhia e gioca a testa alta. PoiDanilo Cataldi, 20 anni, romano, cresciuto nel vivaio, reduce da una stagione di B a Crotone. Uno stiramento bissato gli ha rinviato l’esordio a gennaio: subito titolare. Centrocampista completo, è sul taccuino azzurro di  doveva esser l’astro nascente. Tra infortuni e disavventure, si era eclissato. A 20 anni l’ex , sotto la guida di Pioli, punta a rilanciarsi.

Roma - Parlando dei giovani di Trigoria, forse è bene limitarsi a quelli che ieri hanno battuto il Manchester nella Youth League. Perché in prima squadra le uniche due facce felici sono quelle di , capocannoniere stagionale (e pensare che la scorsa estate è rimasto a Trigoria anche per mancanza di acquirenti), e Verde, protagonista a sorpresa dell’inverno giallorosso.Sanabria e  sono due meteore,  viene regolarmente escluso. Ma il vero flop è targato . Doveva essere l’uomo scudetto, in campionato ha segnato una sola rete, il rendimento è stato quasi sempre al di sotto della sufficienza. «La ruota girerà», ha scritto ieri su . Il guaio è che neppure in allenamento dà mai la sensazione di essere in fase di decollo.

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