Il rifiuto dell’Olanda di rimborsare i danni. La polizia: evitati i morti

21/02/2015 alle 10:03.
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CORSERA (R. FRIGNANI) - Il capo della polizia di Rotterdam, Frank Paauw, annuncia: «Abbiamo creato un team di investigatori per identificare i teppisti di Roma». Un aiuto concreto per scoprire chi ha danneggiato la Barcaccia del Bernini, ma l’Olanda non pagherà i danni provocati dagli hooligan al monumento e per le strade della Capitale. Lo ha confermato ieri il portavoce dell’ambasciata olandese, Aart Heering, dopo la telefonata del sindaco Ignazio Marino che sollecitava una presa di posizione dell’Aia. «Vi aiuteremo a trovare i colpevoli, saranno loro a risarcire i danni», hanno precisato dalla sede diplomatica. Un rifiuto deciso nel giorno della vergogna nazionale olandese per quanto accaduto a Roma, mentre a Rotterdam già si teme la vendetta dei romanisti nella partita di ritorno fra una settimana contro il Feyenoord, sebbene un capo ultrà, Rob Smit, ha avuto il coraggio di scherzare ancora: «Abbiamo fatto pipì sulla Barcaccia? Ma Roma è tutta un monumento». Battute a parte è sulla gestione dell’ordine pubblico che non accenna a placarsi la polemica fra il sindaco, il Nicolò D’Angelo e il prefetto Giuseppe Pecoraro. «Non ordino cariche a piazza di Spagna, con i bambini che escono dagli asili e i turisti dalla metropolitana. Abbiamo evitato i morti», si difende proprio D’Angelo rispondendo alle accuse del primo cittadino che ha «preso atto » del rifiuto olandese ma ha anche annunciato che «molte aziende italiane, istituzioni e banche sono disponibilissime a pagare i costi per il restauro». Solo sulla Barcaccia — ma ci sono danni anche a Trinità dei Monti — sono state individuate 110 scalfitture di bottiglie e petardi. «Mi dispiace, capisco lo sfogo del sindaco nel vedere piazza di Spagna in quello stato — aggiunge D’Angelo —, ma preferisco qualche segno sui muri e un po’ di sporcizia alla strage degli innocenti. E poi noi facciamo ordine pubblico, proteggiamo vite, non ci occupiamo di decoro. Non si trattava di 60 tifosi che volevano andare a piedi allo stadio, ma di oltre mille hooligan: erano ubriachi, violenti. Fuori controllo. La polizia olandese non ci ha dato i loro nomi. E c’erano i romanisti in agguato fra piazzale Flaminio e piazza Mancini ».

Prima della partita polizia e carabinieri ne hanno intercettati 600, armati con bastoni e coltelli. Giovedì notte altri 40, fuori da un pub a Colle Oppio. E almeno due tifosi ospiti, di 20 e 29 anni, sono stati aggrediti e accoltellati alle 2.30 fuori da un hotel in via dei Mille, vicino alla stazione Termini, da giovani in scooter. Vedette organizzate a caccia degli ultimi ultrà del Feyenoord. L’inchiesta sugli scontri di piazza di Spagna è intanto passata al pool antiterrorismo della Procura: ai sei hooligan ancora in carcere (dopo i 23 arrestati e i 25 denunciati di mercoledì sera) è contestato anche il reato di devastazione. «Abbiamo pagato il nostro intervento con 31 agenti e 9 carabinieri feriti, non condivido le critiche di pressappochismo e sottovalutazione — dice ancora D’Angelo, investigatore della vecchia guardia romana che ha combattuto la Banda della Magliana e risolto casi come quello di Marta Russo —, scaricare le colpe su di noi non serve a niente. Dobbiamo fare squadra. In piazza c’erano 1.800 uomini, 600 dei quali solo in centro. Comunque se mi ritengono inadeguato sono qui. Rifarei tutto quello che ho fatto».

Il Viminale sta studiando le relazioni su quanto accaduto e il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato l’intenzione di voler proporre in sede europea un daspo continentale per i tifosi violenti e di aver messo a punto la legge sulla sicurezza delle à e sul decoro urbano. Ma proprio contro di lui si scagliano con toni forti Lega e M5S. «È senza dignità », attacca Matteo Salvini e per Alessandro Di Battista «dovrebbe essere cacciato a calci».