IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una sostituzione, spesso, cambia una partita. A volte, anche se non la fai. Almeno due romanisti su tre avrebbero tolto Totti all’intervallo, memori dell’intuizione di Ranieri che faceva giocare male la Roma ma i derby li vinceva sempre: uno indimenticabile lo ribaltò lasciando il capitano e De Rossi nello spogliatoio al 45’. Garcia non ci ha neppure pensato ad imitarlo. «Prima di iniziare - racconta il francese - ho detto a De Sanctis che sarebbe stata la gara di Totti. Non mi sono sbagliato, me lo sentivo che era il suo giorno. Il capitano ha dei colpi magici perché è un genio e l’ha dimostrato ancora una volta sul campo».
Meno male per la Roma, che fino alla doppietta del suo trascinatore infinito era stata inguardabile. Rudi prova a guardare il bicchiere mezzo pieno: «Mi è piaciuto il fatto che siamo tornati in partita non solo con il cuore ma anche con il gioco. Volevamo sorpassare la Juve, ma quando pareggi in rimonta 2-2 è sempre un buon risultato. Questa forza mentale ci servirà tanto in futuro».
Ma come si spiega il tecnico l’assenza dal campo dei suoi ragazzi per 45 minuti? «La Lazio non ha creato tante occasioni ma abbiamo regalato palloni interessanti per loro: le chance sono nate grazie a errori nostri. Non dovevamo concedere quello spazio a Felipe Anderson, lo sapevamo che lui in questo momento viaggia su una "nuvola"». Poi la scossa nell’intervallo. «Ci credevo tanto perché sapevamo che bastava segnare un gol per cambiare l’andamento del match. Ho modificato anche il modulo avanzando, Pjanic e liberando Totti in area, questo ha funzionato».
E allora la formazione iniziale non era quella giusta. «No - si difende Garcia - non ho sbagliato. Per fare partite di alto livello bisogna avere giocatori al 100% e Ljajic non lo era: non poteva restare in campo più di un tempo. Strootman è appena tornato dall’infortunio e ora ci sarà molto utile». Infine spiega il siparietto sulla terza sostituzione. «Iturbe mi ha chiesto di uscire, c’è stato un problema di comunicazione perché se lo avesse detto prima avrei fatto entrare un altro al posto suo. Destro è un grande giocatore e ci aiuterà tanto». A patto che non lo vendano. «Ma non abbiamo motivo per farlo», giura Baldissoni.